lock forward back pause icon-master-sprites-04 volume grid-view list-view fb whatsapp tw gplus yt left right up down cloud sun
di CAMILLA BIANCHI 24 mar 2025 10:49

Ci prendiamo cura del verde

La precisazione dell'Assessora alla Transizione ecologica, all’Ambiente e al Verde del Comune di Brescia

In riferimento ad una lettera comparsa sulla vostra testata sul tema dei tagli al bosco che fiancheggiava la Tangenziale Sud, le chiedo la cortesia di ospitare questa mia risposta. Lì c’era un bosco, è vero, ma di quale bosco stiamo parlando? No, non tutti i boschi sono uguali e no, non tutti gli alberi, soprattutto quelli infestanti, ci permettono di raggiungere gli obiettivi di contrasto all’inquinamento dell’aria.

Gli imboschimenti spontanei su aree degradate e abbandonate (quindi già rimaneggiate dall’uomo), spesso sono caratterizzati dalla crescita di pochissime specie poco esigenti come olmi, robinie o ailanto (specie esotiche invasive che devono essere contenute secondo le normative re-gionali ed europee) o dal rovo che in alcuni casi invade tutto. Queste specie crescendo velocemen-te “monopolizzano” l’intera superficie togliendo luce e quindi possibilità di insediamento di altre specie. Il mancato governo della formazione boscata di scarsa qualità produrrà schianti e crolli che in aree prossime a strutture e infrastrutture andranno gestiti.

L’altro aspetto è che queste colonizzazioni spontanee produrranno boschi con ridottissima variabi-lità genetica e che non costituiscono strutture forestali resistenti e resilienti alle perturbazioni esterne (vedasi la devastazione della tempesta Vaia sulle peccete coetanee montane delle Dolo-miti e non solo).

Le forestazioni avviate sono invece guidate dal principio di “accelerare” i tempi della natura ma nel rispetto della stessa (la prossimità agli ambiti urbani impone la presenza sul lungo periodo di boschi sani ben strutturati e stabili), puntando alla realizzazione di boschi ben diversificati in ter-mini sia di alberi che di arbusti (che associano specie pioniere a quelle più esigenti) ovviamente con specie autoctone per porre le basi fin da subito di una buona biodiversità.

È evidente che impianti artificiali necessitano per i primi anni di cure culturali. Nelle operazioni intorno alla Tangenziale sud, proprio su sollecitazione del Comune di Brescia, è stato inserito nel computo la voce di pulizia di alberi e arbusti infestanti con salvaguardia degli elementi arborei già insediati di maggiore pregio o significativi (e così è accaduto).

Nel merito dell’area di via Ghislandi, quel posto era caratterizzato da un giardino abbandonato da decenni, con piante pericolanti e specie ornamentali non idonee alla realizzazione di un bosco. Il tutto è stato eseguito con le autorizzazioni dell’Ente forestale (Regione Lombardia sede di Brescia) e monitorato dai Carabinieri forestali.

Non sradichiamo alberi "buoni" per piantarne altri più giovani, ma ci prendiamo cura del verde pensando alla migliore scelta possibile per il futuro, per il bene della città e di chi la abita.

CAMILLA BIANCHI 24 mar 2025 10:49