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di MIRCO BIASUTTI 04 mag 2020 18:01

Il grande cuore di Brescia

Stiamo attraversando un periodo durissimo che ha già messo e ancora sottopone a dura prova la nostra città e tutta la  nazione, un periodo iniziato con rincuoranti  messaggi  sulla bassa pericolosità del contagio e nella speranza che sarebbe andato tutto bene,  poi davanti alla durezza della pandemia tutto è andato bene per quanto fosse possibile. Il grande impatto epidemico sulla popolazione ha determinato uno stress fortissimo  delle strutture sanitarie, abbiamo ammirato un comportamento  veramente eroico  da parte di tutto il personale sanitario, dai medici agli infermieri, dagli OSS  al personale amministrativo. Il blocco delle attività lavorative dato dal confinamento ha creato nuove fragilità economiche e i servizi sociali del Comune insieme a tutte le realtà cittadine da sempre dedicate alla cura delle persone si sono trovati di fronte a difficoltà operative date da un lato dalle misure anticontagio, dall’altro dall’aumento del numero di  persone bisognose di attenzioni

La città ha reagito, il grande cuore di Brescia si è dimostrato ancora una volta all’altezza, raccolte di fondi coordinate dall’amministrazione comunale, altre fatte da privati, varie iniziative di volontariato.

Possiamo certo dire che questa esplosione di umanità al servizio del prossimo sia stato uno degli aspetti  positivi emersi in questo terribile momento.

Dentro questa dimensione emergenziale grande prova di sé hanno dato i Consigli di Quartiere. Organismi partecipativi eletti a lista unica,  da sempre sotto la lente della politica cittadina, pensati, strutturati, sostenuti e migliorati dal centro sinistra cittadino, avvicinati e apprezzati ultimamente da Forza Italia, sentiti come lontani da altre forze politiche, hanno guadagnato sul campo i gradi di istituzione cittadina a livello di quartiere.

Per disponibilità di energie e creatività nel dar risposte ai bisogni, dai più concreti e pratici,  ad altri culturali e di vicinanza psicologica, si sono dimostrati all’altezza del ruolo, in certi casi andando anche oltre le più rosee aspettative.

Scorriamo un piccolo elenco di attività pensate, create e realizzate: in collaborazione con il settore Servizi Sociali del  Comune creazione e gestione di gruppi di volontari per portare la spesa e i farmaci a casa degli anziani più fragili, raccolta di informazioni e comunicazione al territorio dei recapiti di attività aperte  nei quartieri per la fornitura di generi alimentari,   distribuzione alla cittadinanza di mascherine, in collaborazione con associazioni e parrocchie iniziative quali “Spesa sospesa” per il concreto sostegno del bisogno tramite la raccolta di  generi di prima necessità,  ancora  filmati postati sui social, con esperimenti, filastrocche, concorsi di poesia per i più piccoli, tutorial di cucina, lettura pomeridiana di testi letterari, gruppi per la produzione sartoriale  di mascherine. Alcune di queste attività in collaborazione con i Punti comunità, altro prezioso ramo della partecipazione voluto dall’amministrazione cittadina.

Quindi dicevo livello istituzionale guadagnato sul campo, vicini ai cittadini in modo encomiabile ancor più in una situazione emergenziale del tutto imprevista, non certo contemplata nel regolamento dei consigli ma affrontata amplificando quelle antenne territoriali da sempre ritenute peculiarità dei Consigli di quartiere, vicini al territorio per leggerlo e servirlo.

Altri mesi complicati ci aspettano, l’amministrazione seguendo mano a mano le indicazioni e le possibilità date dalle aperture governative dovrà affrontare varie situazioni, gli sviluppi dell’aspetto sanitario di competenza regionale, la cura dei servizi sociali, ipotizzare in estate attività per i più piccoli, una ripresa culturale graduale, i trasporti, l’ambito economico, tutte emergenze che vedono al centro la persona nella sua interezza e nella sua fragilità spirituale  e materiale. Serviranno unità e nuove prospettive, nuove idee per situazioni mai affrontate prima.

Il Consiglio Comunale poco prima si determinasse questa terribile situazione con la Commissione sicurezza, decentramento e partecipazione aveva iniziato un percorso per costruire una praticabile forma di bilancio partecipativo anche a Brescia. Ora il  mondo nuovo  che ci aspetta con le nuove esigenze che si andranno a palesare e  le minori risorse disponibili evidentemente superano questo percorso, le risorse saranno da centellinare e orientare con equilibrio e saggezza,  certo la ricerca di soluzioni alle nuove e diverse necessità avrà bisogno di sensibilità e suggerimenti nuovi,  non vincolanti ma certo concreti e operativi,  derivanti dalla lettura del territorio e  da un punto di vista “laterale” rispetto alla prospettiva abituale.

 I Consigli di quartiere,  con i punti comunità e tutta la grande rete del volontariato attivatasi in questo periodo potranno ancora mettere in campo energie e idee nuove “laterali” che meriteranno ascolto per il bene della città.

MIRCO BIASUTTI 04 mag 2020 18:01