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di GIANFRANCO BERTOGLIO 03 ott 2023 15:05

La misericordia

Facendo riferimento agli sconvolgimenti dei giorni scorsi in Marocco e in Libia viene spontaneo pensare alla grande disperazione di tutte le persone che hanno perso famigliari, casa, lavoro, oltre ai numerosissimi feriti in gravi condizioni senza l’aiuto dei mezzi necessari per le cure.

Di fronte a queste drammatiche considerazioni, non possiamo limitarci ad esprimere una semplice compassione, ma dobbiamo impegnarci per una concreta collaborazione. C’è urgenza di una rete di aiuti per evitare che queste sofferenze non siano amplificate per la carenza o la totale mancanza di mezzi indispensabili che riguardano tutti gli ambiti dell’immensa catastrofe.

Riflettere su questa immane sofferenza di milioni di persone, ci aiuta a capire quanto è facile commettere peccati di omissione, ossia, tutto quello che dovevo e potevo fare non l’ho fatto.

In questo contesto acquista senso e valore il termine “misericordia”. Per capire meglio l’indispensabilità di essere misericordiosi cito alcune frasi tolte dai discorsi di san Cesario di Arles, Vescovo: «Sebbene tutti vogliono che nei loro confronti si usi misericordia, non tutti si comportano in modo da meritarla.

O uomo, con quale coraggio osi chiedere ciò che ti rifiuti di concedere agli altri? Chi desidera di ottenere misericordia in cielo deve concederla in questa terra. C’è infatti in cielo una misericordia, a cui si arriva mediante le misericordie esercitate qui in terra.

Quel Dio che si degna di ricompensare in cielo vuole ricevere qui in terra.

E chi siamo noi che quando Dio dona vogliamo ricevere e quando chiede non vogliamo dare? Quando un povero ha fame, è Cristo che ha fame, come Egli stesso ha detto: «Ho avuto fame e non mi avete dato da mangiare». Cristo, fratelli, ha fame; Egli si degna di aver fame e sete in tutti i poveri, quello che riceve sulla terra lo restituisce in cielo. Dà al povero per meritare di ricevere da Cristo».

Nell’inferno tra le macerie è stato intervistato il direttore della Caritas di Rabat, con il nodo alla gola disse: «siamo disperati, manca tutto di tutti, non lasciateci soli».

Ecco come aiutare: È possibile sostenere l’azione di Caritas italiana in questa emergenza utilizzando i bollettini postali intestandoli a “Caritas Italian”, conto corrente n°347013, specificando la causale.

In alternativa: donazioni ON – LINE tramite il sito: www.caritas.it” (Queste offerte liberali sono deducibili del 30%).

La nostra generosa solidarietà può ridare speranza e risollevare milioni di persone che sono sull’orlo della disperazione.

GIANFRANCO BERTOGLIO 03 ott 2023 15:05