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di GIANFRANCO BERTOGLIO 03 nov 2021 10:43

La stasi spirituale

Nel catechismo della Chiesa Cattolica, al n°26 si legge questa bella e completa definizione della fede: "La fede è la risposta dell'uomo a Dio che gli si rivela e gli si dona, apportando nello stesso tempo una luce sovrabbondante all'uomo in cerca del senso ultimo della vita".

Un serio ostacolo al progresso nella vita spirituale può essere causato da quella che è stata chiamata la "stasi spirituale" , cioè quel rallentamento nell'impegno in cui l'individuo tacitamente va sempre più accontentandosi del mondo di vivere che si è costruito e del livello spirituale che ha raggiunto e, sentendosi su un livello medio, smette di evolvere e crescere. C'è il fatto però, che nella vita spirituale o si va avanti o si regredisce. Nella "stasi spirituale" può consolidarsi un complesso di abitudini che appagano solo i desideri naturali dell'individuo, con i quali cioè, l'amore di Dio ha poco a che vedere; desideri che non sono permeati dall'amore di Dio e nei quali si trova invece un inconfessato appagamento della propria mediocrità. Con altre parole si può dire che quando (anche senza renderci conto) cadiamo in questo stile di vita, ci comportiamo in pratica, come se ritenessimo pagato il nostro debito con Dio, smettono di cercare un più intenso arricchimento spirituale e nuove occasioni di crescita.

E' chiaro che, la situazione sopra esposta, costituisce un serio ostacolo all'azione dello Spirito Santo, il quale rispetta la nostra libertà, ma vorrebbe, invece renderci sempre più impegnati verso il vero, il buono, il bello e alla positività della vita, secondo le esigenze del Vangelo, facendoci, di conseguenza, sentire la gioia che dà entusiasmo alla vita. 

Sta di fatto che le ipotesi possibili di crescita spirituale possono però esigere la rinuncia a molte di quelle abitudini, nelle quali, ci eravamo accomodati. E può succedere allora che il nostro "io" meno nobile si ribelli e cerchi di distorglierci da questa "salita interiore" suggerendoci le più varie e false  ragioni di rifiuto, dettate solo dall'accanita difesa della nostra parte negativa, che vuole cedere e che ci conduce ad accecarsi sulle più evidenti verità. Quindi, in questi momenti così decisivi per il nostro destino soprannaturale, dobbiamo stare molto in guardia per non fare come il "giovane ricco " del Vangelo, il quale, avendo rifiutato la chiamata di Gesù, se ne andò triste, perchè aveva tradito la propria parte migliore. Conviene quindi dire al più presto un "sì" generoso a Dio, manifestandogli apertamente tutta la nostra riluttanza, ossia la scarsa disposizione a cedere, e manifestandogli apertamente tutta la nostra riluttanza, ossia la scarsa disposizione a cedere, e dicendogli anche sappiamo di non dover fare affidamento sulla nostra debolezza (che egli conosce bene) ma su tutte quelle grazie che Egli ci darà in abbondanza se continueremo a seguirlo lungo la via di crescita nel bene. Infatti, per superare e vincere la "stasi spirituale" è necessario chiedere quotidianamente al Signore l'aiuto per corrispondere di più e meglio alla sua grazia.


GIANFRANCO BERTOGLIO 03 nov 2021 10:43