lock forward back pause icon-master-sprites-04 volume grid-view list-view fb whatsapp tw gplus yt left right up down cloud sun
di PIER ARCANGELO DI VORA 22 nov 2019 09:47

Le novità di Francesco

Una nuova evangelizzazione centrata sulla Persona di Gesù Cristo e una chiesa che sappia recuperare lo slancio missionario delle origini sono i due obiettivi che papa Francesco vuole raggiungere

La comparsa di Bergoglio al balcone di S.Pietro accompagnata dal saluto: “Fratelli e sorelle, buonasera!” è stata una sorpresa tanto bella quanto inattesa. Un augurio buono per tutti, anche per i non credenti, che ha conquistato la simpatia generale. Il semplice abito bianco spiccava tra il rosso dei cardinali: un contrasto eloquente per sé stesso. Ma la sorpresa maggiore è stata quella del nome. Ci voleva un bel coraggio per mettersi accanto al Santo di Assisi. I confronti malevoli non sarebbero mancati. L’invito poi ai fedeli di chiedere a Dio la benedizione su di lui è stata un’altra novità, una specie di investitura dal basso, sottolineata da un breve e profondo silenzio. Solo in questo momento il nuovo papa ha indossato la sgargiante stola pontificia. Se l’è poi tolta prima di immergersi tra la gente, persone di tutte le età. Sguardi profondi, strette di mano, abbracci, sorrisi non finivano più. Segni indicatori che nella chiesa molto sarebbe cambiato. Ed ha cominciato subito a cercare i più poveri dei poveri tra i migranti di Lampedusa che non avevano un palmo di terra su cui posare i piedi prima di affrontare l’ultima battaglia con il mare. In abiti semplici, senza codazzi di politicanti è rimasto con loro ascoltandoli, rendendoli protagonisti, utilizzando per le celebrazioni arredi sacri ricavati dal legno dei barconi. Contro l’egoistica “globalizzazione dell’indifferenza” la domanda biblica: “Dov’è tuo fratello?” è riecheggiata nella coscienza di ogni essere umano.

Oggi in clima secolarizzato è necessaria una nuova evangelizzazione centrata sulla Persona di Gesù Cristo e su una chiesa che sappia recuperare lo slancio missionario delle origini: “Andate in tutto il mondo a predicare il Vangelo ad ogni creatura” (Mc 16,14).  Non una chiesa sulle difensive che cerca potere, ricchezze e privilegi, ma in uscita, nelle periferie del mondo, come un ospedale da campo per sanare le ferite dei fratelli sofferenti che hanno tutti il volto di Cristo; con pastori che non calano dall’alto in abiti sfarzosi, ma che si portano addosso l’odore del gregge, che propongono con parole nuove le verità di sempre. Francesco è un grande comunicatore con una straordinaria capacità di dialogo. Le sue parole giungono direttamente al cuore. Ha già girato mezzo mondo ascoltando poveri e uomini di potere, con il vivo desiderio di raggiungere quanto prima anche i più lontani, oltre le idee politiche e religiose, per ricompattare l’unità della famiglia umana. Si va dicendo che questo papa piaccia troppo e per questo piace poco. All’interno della gerarchia ecclesiastica è contestato da quelli che non hanno digerito le novità conciliari. Lo accusano tra l’altro di populismo, di accogliere i migranti con eccessiva tolleranza e di varie scorrettezze che rasenterebbero l’eresia. Ma le posizioni ideologiche non lo toccano perché opera nella prospettiva di una evangelizzazione nuova, centrata sulla Persona di Cristo, per liberare la Chiesa da tutti i corpi estranei che la inquinano. Un lavoro che compie con gioia da 6 anni, sostenuto dalla preghiera e dalla Parola di Dio, seguendo quello che lo Spirito detta mettendo ali alla speranza. “Non lasciamoci rubare la gioia dell’evangelizzazione” perché ad essa tutti siamo chiamati.

PIER ARCANGELO DI VORA 22 nov 2019 09:47