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di CELSO VASSALINI 15 gen 2023 16:15

Aifos: 20 anni di presenza

In occasione dei 20 anni dell'Associazione Aifos, Associazione Italiana Formatori e Operatori di Sicurezza,

Sono un amico dell'Associazione dalla sua nascita, una piccola perla nella nostra Comunità. Dove la parità di genere è una realtà: il 90% collaborano ed è gestita da Donne.

Vent’anni, basata su principi solidaristici e di aggregazione sociale, si è sempre proposta di svolgere un'attività di studio, ricerca, informazione e formazione, e realizzazione di attività ed iniziative al fine di favorire gli scopi sociali mettendole a disposizione delle nostre comunità, di enti pubblici e privati, con un mantra: “Se ci scambiamo una moneta avremo entrambi una moneta. Se ci scambiamo un'idea, avremo entrambi due idee”.

20 Anni di AiFOS (Associazione Italiana Formatori ed Operatori della Sicurezza sul lavoro e Aifos Protezione Civile) è un'associazione senza fini di lucro impegnata nella valorizzazione del ruolo della formazione per lo sviluppo della cultura della prevenzione, della salute e della sicurezza negli ambienti di vita e di lavoro e di vita quotidiana, nel solco della Cultura della Prevenzione - Sicurezza in Ambienti di Scuola, di Lavoro e di Vita, per tutti coloro che fanno ciò che devono fare. O che non lo fanno.

La sicurezza degli utenti piccoli e grandi è un imperativo assoluto negli edifici per la formazione. L’istruzione è un bene prezioso. Essa assicura il futuro di una società. Chiunque partecipi, direttamente o indirettamente, alla formazione dei giovani si fa carico di una grande responsabilità. Anche nella progettazione delle nostre piccole o grandi comunità, soprattutto dei vari contenitori di formazione. 20 anni di Formazione e informazione, perché sono questi infatti i luoghi di apprendimento e per molti anni lo spazio vitale di bambini, adolescenti e giovani adulti. Essi influiscono sul benessere e sulle prestazioni dei loro utilizzatori in maniera determinante. I problemi sono ancora tutti lì dove li avevamo lasciati e non riguardano solo il reperimento delle risorse come affermava sapientemente Eraclito, "ho indagato me stesso"; dunque, indaghiamo noi stessi.

È la storia di una comunità, che ha trascurato tutte le vere forme del bello e della cultura di prevenzione, della sicurezza, in ambito lavoro, formazione e di vita, che si fa seria solo nel perseguire le espressioni più ovviamente utilitaristiche e che, di conseguenza, e tragicamente sopra alle teste delle nostre generazioni.

Aifos da 20 anni, informa, forma e progetta una cultura della prevenzione. Si tratta infatti di creare spazi di studio e di lavoro, in cui studenti e insegnanti e lavoratori si sentano a loro agio, per operare con piacere e restare in buona salute. Il Pontefice Papa Francesco, un suo vivace richiamo dell’importanza della cultura prevenzione Sicurezza sul lavoro, tutela della salute equilibrio tra vita lavorativa e vita privata, viste le ultime recenti tragedie accadute in ambito lavorativo.

Al contempo vorrei ricordare Paolo VI: nella sua umiltà risplende la grandezza. Nel 1968 San Paolo VI volle celebrare la Messa di Mezzanotte negli stabilimenti dell’Italsider a Taranto. È «L’emblema del suo stile e del suo magistero sul lavoro».

Il viaggio nella capitale dell’acciaio fu la prima visita di un Pontefice all’interno di un grande complesso industriale. «Vederlo lì con il famoso caschetto sulla testa, è stato come affermare che quanto i preti operai avevano intuito nella Francia della fine degli anni ’40 doveva entrare nella prassi pastorale: ossia che, sulla questione del lavoro, c’era bisogno di una Chiesa in uscita, si direbbe con papa Francesco. E, con la sua straordinaria capacità di leggere i segni dei tempi, Montini ci ha lasciato un’eredità che è oggi pietra miliare della Dottrina sociale». Paolo VI ricordava che il cristianesimo ha conferito dignità al lavoro e che «la Chiesa ama e difende il mondo del lavoro». «Nell’era della globalizzazione queste parole sono una grazia dei 20 anni di Aifos.

Oggi è facile cadere nella rassegnazione. Ecco, occorre lottare: contro la disoccupazione o l’affarismo. E il verbo “lottare” è magnifico è etica: ma non va inteso secondo un approccio marxista, bensì scrutando la forza della cultura della “prevenzione” e dignità al lavoro che ha portato avanti la bandiera di tutti i lavoratori. È la cultura della prevenzione stesso che ci propone il modello di un lavoro che plasma l’uomo e non lo schiavizza, che lo edifica e non lo sfrutta. Le donne di Aifos da vent’anni sono nello spirito nella Populorum progressio che un lavoro sempre «più scientifico e meglio organizzato» rischia di «disumanizzare il suo esecutore». «Adesso l’anniversario del 20° anno chiarisce un traguardo importante per un’associazione che si occupa di prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro, puntando sulla formazione di tutti gli attori impegnati. Il lavoro è ben più tecnicizzato e, rispetto agli anni del Beato san. Paolo VI, non ha quella disumanità che aveva ad esempio la catena di montaggio. Ma si presentano altre schiavitù». Quali? «La maggiore è la precarietà della formazione, soprattutto per i giovani. Poi c’è il lavoro minorile che è una piaga in ampie aree del mondo. Infine cito le delocalizzazioni che avvengono nel segno del fiuto dell’interesse, creando precarietà formativa e quindi rischi elevati di insicurezza. A ciò si aggiungono la scuola che non forma in maniera adeguata alle professioni, alla cultura della prevenzione, e la famiglia che non prepara al lavoro».

«20 anni di Aifos, forgiato/a dallo studio di del Presidente Rocco Vitale e dal Segretario Generale Francesco Naviglio, ha portato la nave madre a guardare ad ampio raggio al pianeta cultura-sicurezza lavoro, pronti per ripartire con l’obiettivo #aifos2033 – “Visione Zero – dalla visione alla realtà”. Adottare la Visione Zero significa credere nella possibilità concreta di prevenire tutti gli infortuni sul lavoro e le malattie derivanti dall’attività lavorativa. Passando dall’individuazione delle responsabilità a focalizzarsi sulla ricerca di soluzioni per prevenire infortuni e malattie professionali. Per raggiungere questo obiettivo occorre l’impegno da parte di tutti i soggetti interessati a tutti i livelli della catena produttiva e formativa. “Lavoro sano – vita sana”. Il mondo del lavoro, e in futuro lo sarà ancora di più, sta diventando sempre più competitivo, complesso e frenetico. Di pari passo, diviene sempre più stretto il legame tra ambiente di lavoro e salute dei lavoratori. Per migliorare la salute dei lavoratori e garantire loro una vita più lunga e sana (sul lavoro e nel privato), le esigenze di sicurezza sul lavoro e della salute dei lavoratori devono essere gestite in maniera integrata.

L’approccio integrato è quello in cui i dipendenti e i datori di lavoro, pubblici e privati, lavorano insieme continuamente per sostenere, proteggere e promuovere la sicurezza e la salute reciproca sul posto di lavoro. “La persona al centro della prevenzione”. La protezione dei lavoratori sta al cuore della tutela di sicurezza e la salute sul lavoro. Per costruire posti di lavoro sostenibili che integrino i principi di salute e sicurezza, è fondamentale tenere da conto elementi demografici chiave come l’invecchiamento, il genere, la cultura e l’istruzione. Per sostenere questi sforzi, sono fondamentali strategie volte alla promozione, protezione ed istruzione delle persone.

Un sogno costantemente rinviato nel convincere la Statale Università di Brescia e l’Associazione Aifos a istituire un Corso di Laurea specifico alla professionale in Sicurezza Ambiente Lavoro e Tecniche della Protezione Civile e Sicurezza del Territorio, avendo nella nostra Lombardia una enorme sensibilità professionale di donne e uomini nella Protezione Civile.

CELSO VASSALINI 15 gen 2023 16:15