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di CELSO VASSALINI 20 set 2024 19:08

Quello che non abbiamo fatto

Quello che accade è frutto di quello che abbiamo e non abbiamo fatto. Gli eventi alluvionali portano una realtà territoriale come progettata e infrastrutturata non negli anni ma nei decenni. Anche di territori e paesi abbandonati, senza più manutenzione...Oltre che alla popolazione, vicini alle istituzioni e a tutti i corpi dello stato che nelle prime ore si è concentrata in maniera particolare sul salvataggio delle persone e della messa in sicurezza dei cittadini.

Un pensiero ai dispersi. L'alluvione, con conseguenze di straordinarie esondazioni, è una tragica conseguenza degli effetti disastrosi della crisi del clima, contro cui servono straordinarie azioni immediate, utilizzando anche l’esercito e, un’adeguata cultura della prevenzione in termini di manutenzione e gestione delle infrastrutture, la costante pulizia, e controllo dei fenomeni idrogeologici e, soprattutto informazione alle comunità, come comportarsi, e come mettere in sicurezza le proprie abitazioni... Comprendendo profondamente del ripetersi di questi conosciuti fenomeni, la paura che ti avvolge e lo smarrimento che ti assale.

Quel che è intollerabile è lo scaricabarile delle responsabilità. E' passato un anno e ancora una volta Faenza e Ravenna sono coinvolte da un altro dramma. La loro dignità, senza esprimere disperazione, sappiamo che è un veleno che estingue a poco a poco l’illusione, la motivazione e l’energia. È la crosta della delusione permanente, la spina nel fianco che ci fa provare l’amarezza, fino a quando cadiamo in una trappola psicologica molto pericolosa. Perché a lungo termine, questo stato ci rende molto vulnerabili alla depressione e ad altri disturbi con un prezzo emotivo molto alto, per le nostre Comunità. Un abbraccio a tutte le persone!

CELSO VASSALINI 20 set 2024 19:08