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di LUCA POLI 25 lug 2020 18:06

Non mi rifugio nel silenzio

“Ora ho capito, grazie”. Egr. Direttore, mi congratulo sinceramente con il suo settimanale per aver avuto il coraggio di pubblicare alcune lettere, tra cui due mie, dalle quali si evince come, perlomeno a livello locale ed in campo cattolico, la questione Ddl Zan-Scalfarotto-Boldrini possa essere diversamente affrontata e considerata. Era ora che questo avvenisse e, soprattutto, era ora che anche chi contesta certo recente attivismo di piazza e certo allarmismo battesse finalmente un colpo: in “famiglia” c’era e continua ad esserci bisogno di chiarezza, e la politica dello struzzo in questo non aiutava.Con riferimento in particolare alle lettere di Angelo Onger, dal titolo “Cattolici in piazza” e di Giuseppe Delfrate, dal titolo “Una legge necessaria”, le dirò, in tutta franchezza, che le posizioni espresse – più sfumate nella prima, più nette nella seconda - non mi stupiscono affatto.Con riferimento alla prima lettera citata, mi limito ad un paio di considerazioni: ma sarà proprio vero che “non sono le leggi che creano la mentalità ma è vero il contrario”? Preciso e ripeto quanto scritto precedentemente: la legge da sola non cambierà certamente la mentalità ma che sia un potentissimo catalizzatore di tale cambiamento è a mio giudizio indubbio; l’esperienza dell’aborto, che una volta truffaldinamente invocato come rimedio ai milioni (!) di aborti clandestini che si sarebbero annualmente consumati in Italia, non è forse diventata con gli oltre 6.000.000 di vite soppresse negli ultimi quarant’anni un sempre più normale e condiviso metodo anticoncezionale? Non si è innescata un’analoga dinamica di diffusa e progressiva accettazione di un nuovo comportamento perlomeno complice la legalizzazione del divorzio? E generalizzando: non abbiamo ancora capito che, con la scusa dei casi particolari, la loro metodica amplificazione e mistificazione, sono decenni che si fa passare per personale scelta di libertà ciò che i veri padroni del vapore ci propinano dall’alto del loro rassicurante neoumanesimo?

E ancora: se per un cattolico “la credibilità risulta a zero” andando in piazza a fianco di neofascisti (dove, quanti, a che titolo?), sovranisti e compagnia bella per ottenere leggi “buone” o contro leggi ritenute “cattive”, non va forse sotto zero affiancando con la propria più o meno muta accondiscendenza - se non comune militanza politica - le gesta degli eroi del progressismo nostrano e sottilmente cristianofobico, quelli nel cui dna, a differenza dei primi, “è previsto il cromosoma della libertà” a prescindere, quelli che il sovranismo, in cui personalmente non mi riconosco, con la propria arroganza l’hanno fatto fiorire? Io vado in piazza con altri non come metodo di ordinaria azione sociale e/o politica ma in situazioni eccezionali e, soprattutto, unicamente centrato su di una chiara istanza concordata e condivisa con chi organizza, non con chi potrebbe infiltrarsi, punto. Il rischio che la mia personale testimonianza possa essere strumentalizzata lo considero attentamente ma se concludo che l’alternativa del rifugiarmi nel silenzio o nell’inazione sia peggiore lo corro. Con riferimento infine alla incredibile ma chiarissima e per me chiarificatrice lettera di Giuseppe Delfrate, mi limito ad osservare come lo scrivente non sembri nemmeno sfiorato dalle fondate preoccupazioni che la CEI ha a suo tempo ufficialmente e chiaramente espresso al riguardo. Questo senza in nessun modo affrontare in modo argomentativo (che argomento è mai “l’emergere di tanta cattiveria ed odio” senza fornire i numeri e le statistiche del pur odiosissimo fenomeno?) e cercare di fugare i legittimi dubbi sulla reale portata di una conversione in legge del suddetto Ddl, dubbi tra l’altro espressi in varie sedi da illustri ed autorevoli giuristi che vedono in quest’ultima nientemeno che l’introduzione del reato di opinione e lo sconfinamento del diritto penale in terreni che non gli competono (vedasi, al riguardo, quanto ha spiegato da par suo il prof. Eusebi in una recente intervista https://www.lavocedelpopolo.it/mondo/eusebi-sull-omotransfobia). “La proposta di legge a firma del Parlamentare Alessandro Zan è divenuta necessaria”: ne prendo atto, dott. Delfrate.

LUCA POLI 25 lug 2020 18:06