Cosa mi aspetto dalla catechesi
Cosa mi aspetto… Dei molti ed interessanti stimoli ricevuti in occasione del recente ciclo di incontri con la dott.ssa Maria di Martino, voluto per i catechisti degli adulti dal mio parroco, don Fabrizio, ricordo in particolare una domanda che suonava all’incirca così: tu, “catechista degli adulti” - o meglio “tra gli adulti”- cosa ti aspetti da questa prossima esperienza di catechesi? Una bella domanda…Ebbene, io mi aspetto innanzitutto che sia un’occasione seria ma coinvolgente per confrontarci su alcuni temi della fede cattolica, senza peli sulla lingua o inutili ipocrisie.Sei qui perché ti interessa? Molto bene. Sei qui per forza? Va ugualmente bene. Sei qui ma, causa la poca frequentazione delle sacre stanze, per arrivarci hai dovuto ricorrere a Google Maps o la tua automobile, per il motivo opposto, ci arriva “tipo” pilota automatico? Va sempre bene.Ti aspetti la lezione ex cathedra di catechismo? Spero di no. Ti aspetti una piccola e condivisa occasione di crescita personale, per te e, di riflesso, per le persone a noi più adulti affidate? Spero di sì. Ti aspetti momenti da viversi in un clima di libertà? Spero ancora di sì. Ma io (io!), dicevamo, cosa mi aspetto?
Mi aspetto, tra le varie, che domande come queste ce le facciamo, reciprocamente, e che a queste stesse domande cerchiamo poi di dare insieme un seguito sincero, sicuramente con l’aiuto di un testo sacro e di una preghiera.E per meglio arrivare a questo mi aspetto (spero) che qualcuno mi spiazzi perché possa verificare in concreto su quale terreno più o meno solido o su quale palude si basi realmente la mia fede personale, quella fede che vorrei in qualche modo condividere e rafforzare, se non addirittura stimolare.Per lo stesso motivo mi aspetto (spero) che qualcuno dei genitori a me “affidati” mi inchiodi alle mie immancabili contraddizioni, ben sapendo che per incommensurabile merito di Colui che è stato inchiodato alla Croce ciascuno di noi, dunque me compreso, avrà pur sempre la possibilità di guardare con immutata speranza di cambiamento e di salvezza personale al proprio futuro.Ma più di tutto mi aspetto che, in un modo o nell’altro, sia l’occasione per condividere il fatto sperimentabile che la fede in Gesù Cristo e la sua Chiesa non sono quelle fregature che ti tarpano le ali, come purtroppo si evince da quanto, tra le righe, passa sempre più spesso in televisione o, sopra le righe, si legge sempre più insistentemente nei social, specie nelle bacheche facebook o negli ormai immancabili cinguettii di certi molto influenzati ed omologati influencers o sedicenti tali.Più di tutto spero che lo Spirito Santo ci metta lo zampino e che un poco passi l’idea, “in direzione ostinata e contraria” (cit.) che l’adesione alla fede è almeno come la famosa bevanda energetica: ti mette le ali!E’ insomma quella cosa che, nonostante le tue immancabili zavorre, in un contesto di crescente libertà eleva la tua umanità: la tua capacità di ragionare, di sperare, di sentirti amato e quindi di poter amare e perdonare.Ti pare poco?