Linea Brescia-Iseo-Edolo
La riflessione del Consigliere del Comune di Brescia, Mirco Biasutti, membro del Gruppo Consiliare del Partito Democratico
Sono a condividere alcune riflessioni tramite la sua preziosa rubrica in merito alla trasformazione della linea Brescia-Iseo-Edolo, in particolare nel suo ultimo tratto da Castegnato a Brescia, in treno suburbano.
Anni fa era solo una suggestione, poi un progetto via via consolidatosi, inserito dal 2018 nel PUMS del Comune di Brescia, con concrete infrastrutture ormai messe a terra in funzione di questa prospettiva: il sottopasso di via Rose, la riqualificazione della stazione Borgo Sangiovanni e la nuova stazione Violino ancora in costruzione. Da indicazioni di stampa entrerà in funzione il prossimo 10 Dicembre.
La stazione Violino, ultimo di una serie di interventi strutturali, iniziati dopo vari passaggi amministrativi concordati fra le istituzioni, con ingenti risorse quindi già investite.
Voglio solo qui ricordare il “Patto per la Regione Lombardia” sottoscritto tra Regione e Presidenza del consiglio dei Ministri in data 25/11/2016, da lì una serie di interlocuzioni istituzionali tra Regione, Provincia e Comune.
Dicevo la stazione Violino, a mio avviso proprio questa stazione rappresenta in modo chiaro l’intero percorso. Quasi un sogno anni fa, nel tempo sostenuta, motivata e infine ricompresa nella progettazione più ampia di trasformazione della linea, perché ritenuta infrastruttura utile a rendere la linea da Castegnato a Brescia valida alternativa all’auto al fine di incrementare gli accessi in città su ferro, quindi in modo meno inquinante.
Purtroppo detta stazione rappresenta anche l’inciampo che regione Lombardia ha creato all’intero percorso.
Una stazione con un treno che si ferma ogni ora, può essere intesa come punto di accesso alla linea da parte di lavoratori, studenti o chi altro voglia pensare di scegliere il treno come mezzo alternativo all’auto?
Un tratto di linea da Castegnato a Brescia dove il treno passa ogni ora può convincere l’utenza a lasciare l’auto in garage così da poter dare il proprio contributo alla qualità dell’aria ed essere comunque in orario a scuola o al lavoro?
Analizzando i dati ricompresi nel PUMS del Comune di Brescia, possiamo verificare come l’85% degli spostamenti in auto da Edolo verso Brescia si concentra nel tratto tra Iseo e la città, inoltre possiamo vedere come vi siano 3227 accessi a Brescia sistematici giornalieri in auto, molti di questi quindi potenzialmente intercettabili con un vero treno suburbano cadenzato almeno ai trenta minuti, come da progetto iniziale. Un treno ogni mezz’ora che non si intoppa nelle code mattutine delle strade provinciali provenienti da Ovest
I dati quindi ci sono già non ne servono altri. Diversamente, a mio avviso in modo miope, nella relazione allegata alla D.G.R. del 14 novembre 2022 N° XI/7329 “Piano Lombarda – Approvazione del quadro di riferimento per lo sviluppo delle iniziative correlate alla circolazione dei treni a idrogeno sulla Brescia-Iseo-Edolo” si sostiene che ora il treno va bene così cadenzato all’ora, poi se l’incremento di passeggeri ne dimostrerà la necessità se ne aumenterà la frequenza.
Ma come detto poc’anzi può un servizio che nasce vecchio, anche se verniciato con la modernità dell’H2, intercettare nuovi passeggeri? In sostanza il bisogno è già evidente, la risposta direi è molto carente.
Al netto del carburante comunque grigio e non verde, l’idrogeno infatti nella stazione di Iseo, l’unica per ora cantierabile, sarà prodotto bruciando idrocarburi e non per elettrolisi, è sbagliata la scelta politica di investire più di 400 milioni nella trasformazione della linea ad H2, con l’innalzamento dei costi di gestione da 4.5 a più di 9 milioni annui, senza migliorare di una virgola il servizio.
Tutto questo non permetterà di realizzare lo spostamento di gran parte degli accessi ovest alla città dalla gomma al ferro e di questo certo non ne beneficerà l’aria che respiriamo.
Si può recuperare? Certo che sì, basta smettere di pensare ad una “fumosa” operazione di facciata e concentrarsi sulla sostanza del bene collettivo e della qualità dell’aria, la Germania ed il Trentino insegnano. SI rinunci alla prevista opzione di acquisto di ulteriori otto treni ad H2, dopo i 6 già acquistati, e con i 100 milioni risparmiati si investa sulla linea per arrivare quanto prima al cadenzamento ogni mezz’ora, per iniziare poi a pensare ai 15 minuti.
Forza, sbagliare è umano perseverare diabolico…le nuove generazioni vi guardano.