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18 gen 2016 00:00

Olivelli, difensore dei deboli

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L’affermazione “il suo iniziale antisemitismo” non corrisponde al vero ed è destituita di ogni fondamento: non vi è alcun riscontro documentale e testimoniale a tale affermazione errata e alquanto sorprendente. Deve essere chiaro che, dichiarando Venerabile Teresio Olivelli, la Chiesa non riconosce l’eroicità delle virtù e la santità del partigiano Olivelli o del fascista Olivelli, ma del cristiano Olivelli. Dichiarando Venerabile o beatificando un suo figlio, la Chiesa non celebra particolari opzioni storiche da lui compiute, piuttosto lo addita all’imitazione e alla venerazione per le sue virtù evangeliche e per la grazia divina che nell’esercizio di esse risplende. 
Inoltre viene additato come esemplare l’atteggiamento del credente Olivelli e le sue virtù evangeliche, ma non il suo impegno di soli 5 mesi nella resistenza e neanche viene "canonizzata" l'intera vicenda resistenziale che, come disse il Card. Martini, "ha avuto anche aspetti meno nobili".

L’esperienza resistenziale è significativa, ma è una delle diverse esperienze significative di Olivelli, non la sola, e il personaggio Olivelli come pure la sua testimonianza cristiana non si esauriscono e tanto meno si identificano nel suo impegno nella resistenza, peraltro anomalo e peculiare. La Chiesa riconoscendo la santità di Olivelli non esalta né l'uomo del fascismo né l’uomo della resistenza e non intende approvare o dare giudizi su questi periodi storici entrambi non privi di contraddizioni e di elementi discutibili dal punto di vista cristiano (si pensi solo alla lotta armata e alla beatitudine “Beati gli operatori di pace” e alla liberazione e salvezza operata da Cristo non versando il sangue altrui, ma il proprio).

La Chiesa intende invece esaltare e riconoscere come autentico e imitabile il vero discepolo del Signore, che ha sempre protetto e amato i deboli, gli indifesi e gli ultimi in ogni stagione della sua vita e in ogni ambito in cui ha operato, anche in quelli difficili e critici. E per essi si è volontariamente immolato a imitazione del divino Maestro. Olivelli più che “Ribelle per amore” - lo é stato è vero, ma per 5 mesi scarsi - viene giustamente definito il "Difensore dei deboli" e questo lo é stato per tutta la vita. Ha militato più tempo nel fascismo che nella resistenza, quindi si potrebbe anche dire “diventa Venerabile il fascista Olivelli”…. Ma occorre uscire finalmente da queste categorie e da questi schemi che non appartengono ad un itinerario di riconoscimento della santità di un fedele laico.
18 gen 2016 00:00