Maddalena e Pietro, i legni storti di Dio
Come fare i conti con la fragilità in un mondo votato alla ricerca della perfezione? In Dio ricalcola il percorso. Maddalena e Pietro, i legni storti di Dio, pubblicato da EDB, Paolo Curtaz ed Ermes Ronchi esplorano una concezione profonda delle fragilità, parte strutturale dell'essere umano, attraverso due esempi biblici d’eccezione, Maria di Magdala e Pietro, e ne traggono un invito a trasformare l'inciampo personale in strumento per arrivare a Dio. Il libro nasce da un dialogo tra gli autori tenutosi nell’ambito della XX edizione del festival Torino Spiritualità.
Due voci, due itinerari. In Dio ricalcola il percorso Curtaz e Ronchi rileggono Maddalena e Pietro come simboli della nostra naturale inclinazione allo sbaglio e della sorprendente fiducia che Dio ripone proprio nei più fragili. Maria di Magdala, che aveva conosciuto la forza totalizzante del male, viene scelta dal Risorto come prima testimone della Pasqua. Pietro, il discepolo che rinnegò Cristo per tre volte, diventa il custode della fede.
Nel cuore del libro risuona la prospettiva teologica della “redenzione” non come semplice salvataggio, ma come metamorfosi:
"Gesù non è venuto a portare solo la salvezza. La salvezza è il tirarci fuori dal male, dalle sabbie mobili, dalle acque che minacciano. Egli ha portato la redenzione, che vuol dire trasformare la debolezza in forza, il difetto in energia nuova, la maledizione in benedizione, il tradimento in atto di fede. È come scoprire la farfalla dopo il bruco, scoprirsi la farfalla che non si sapeva di essere dal bruco che invece si temeva e credeva di essere".
Con l’esempio di Maria di Magdala e Pietro, autentici peccatori come ogni essere umano, Dio ricalcola il percorso vuole essere un invito a comprendere come la fragilità, il peccato, il fallimento non siano sbagli che allontanano da Dio, ma mezzi per avvicinarsi a lui. Perché Dio si lascia incontrare e abbraccia i “legni storti” con una misericordia trasformativa.