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Brescia
di REDAZIONE 20 dic 2025 06:00

Boom della montagna, il Garda è internazionale

Per le festività natalizie e di fine anno il turismo conferma un andamento positivo anche nel Bresciano, inserendosi in un quadro nazionale che vede una crescita complessiva delle presenze dell’1,3%, trainata soprattutto dai flussi stranieri. A livello locale a fare la differenza è soprattutto la montagna, che si avvia a vivere un vero e proprio effetto boom. L’avvicinarsi delle Olimpiadi invernali di Milano-Cortina 2026 sta già producendo effetti concreti: la montagna sarà al centro dell’attenzione per tutto l’inverno, con una spinta ulteriore legata anche al passaggio della fiaccola olimpica in provincia di Brescia il 17 e 18 gennaio a ridosso dell’avvio dei Giochi. Un evento che rafforza visibilità e attrattività del territorio.

Segnali strutturalmente positivi arrivano anche dal Lago di Garda, dove il periodo invernale registra una crescita costante delle presenze negli ultimi tre anni. "Il Garda sta consolidando una sua stagione invernale, soprattutto sul segmento alto - spiega Andrea Maggioni, referente Confesercenti Lago di Garda -. In questa fase dell’anno sono particolarmente presenti mercati come Stati Uniti, Emirati Arabi, Arabia Saudita, Brasile e Canada con una domanda orientata soprattutto verso strutture a cinque stelle o comunque di livello elevato. Si registrano segnali di crescita anche dal mercato italiano, seppur più contenuti, e in inverno il Basso Garda risulta particolarmente performante".

Buon andamento anche per la città di Brescia, la Franciacorta e il lago d’Iseo, che confermano una tenuta solida e prospettive di lieve incremento delle presenze soprattutto nel periodo successivo al Natale e in occasione del Capodanno. "Si tratta di territori che beneficiano di un mix efficace tra eventi, enogastronomia, cultura e soggiorni brevi" osserva Barbara Quaresmini, presidente di Confesercenti Lombardia Orientale.

Parallelamente arrivano alcuni primi segnali anche dal comparto della ristorazione e dei pubblici esercizi: "Diversi ristoranti e locali registrano già un discreto flusso di prenotazioni sia per il Natale sia per il Capodanno" aggiunge Quaresmini.

Nel complesso il Bresciano si conferma in linea con le tendenze nazionali, caratterizzate da una domanda internazionale in crescita e da una progressiva destagionalizzazione, con territori e imprese sempre più capaci di intercettare nuovi flussi anche fuori dai tradizionali periodi di alta stagione.

La montagna invernale, come detto, si conferma un pilastro strategico del turismo italiano e la provincia di Brescia, con i suoi comprensori alpini e prealpini, è pienamente coinvolta nelle positive prospettive della stagione bianca 2025/2026. Secondo i dati del nuovo Osservatorio Italiano del Turismo Montano il comparto genererà complessivamente 12,1 miliardi di euro, pari all’11,3% del fatturato nazionale del turismo. Un valore che si traduce in ricadute economiche dirette anche per il territorio bresciano, dove la filiera della neve – dall’ospitalità ai servizi sportivi, dalla ristorazione al commercio di vicinato – rappresenta un elemento essenziale per l’economia locale e per l’occupazione stagionale, in particolare nelle aree di Valle Camonica, Val Sabbia e Alta Valtrompia. Nel dettaglio nazionale il fatturato della stagione invernale sarà composto da 5,9 miliardi di euro per l’ospitalità, 4,8 miliardi dai servizi sportivi e dagli skipass e 1,4 miliardi da ristorazione, commercio e attività collaterali, ambiti nei quali le imprese bresciane svolgono un ruolo centrale, soprattutto nei centri montani e nei borghi turistici. I dati evidenziano inoltre un cambiamento nelle abitudini dei visitatori: diminuiscono le giornate singole sulla neve da parte degli italiani (-14%), mentre cresce la presenza di turisti stranieri (+8%), un trend che interessa direttamente anche le località sciistiche bresciane, sempre più apprezzate da un pubblico internazionale. Con oltre 4,3 milioni attesi complessivamente a livello nazionale sulla neve, la stagione 2025/2026 si presenta come una fase cruciale anche per la montagna bresciana, che potrà beneficiare di flussi turistici rilevanti, ma che necessita di politiche di supporto mirate a tutela delle imprese, del lavoro e della vivibilità dei territori.

REDAZIONE 20 dic 2025 06:00