Canchabamba: la Chiesa attesa ora c'è
L’Operazione Mato Grosso ha costruito una chiesa a Canchabamba in Perù là dove è impegnata nello sviluppo umano e sociale
Da San Luis a Canchabamba. Enrico Rigosa ed Elena abitano a San Luis (3.200 metri) ma, insieme agli altri volontari italiani, visitano di frequente queste comunità isolate a Canchabamba. Sullo sfondo c’è sempre (così si capisce perché è nato il desiderio di una chiesa) la spiritualità: i volontari, ogni mattina alle 6.30, iniziano la giornata con la recita del rosario.
L’Operazione Mato Grosso opera da diversi anni a San Luis e, nel tempo, ha saputo sviluppare e far crescere molte realtà. Tra queste, piace sottolineare l’attenzione alla disabilità: attraverso dei laboratori, Enrico Rigosa ed Elena hanno pensato bene di proporre a questi ragazzi tra i 20 e i 30 anni dei percorsi musicali e artistici. Oggi dipingono, suonano e realizzano crocifissi e via crucis che poi vengono donate alle comunità sulle Ande. A questo si aggiungono la stalla a 4.200 metri di altezza dove vengono prodotti i formaggi o la casa per anziani principalmente con disturbi psichici: se i figli scappano in direzione Lima, gli anziani restano soli e senza risorse. C’è anche una cooperativa che costruisce mobili e, quindi, offre una speranza lavorativa oltre che la possibilità di imparare un mestiere. La particolarità dell’Operazione Mato Grosso è che a San Luis riesce a coinvolgere nei suoi servizi molte famiglie: si contano una trentina di volontari, tra cui 15 stanziali. Importante anche l’attività con i ragazzini e con gli adolescenti tentati per ragioni economiche dal malaffare.

L. ZANARDINI
28 lug 2016 00:00
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