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Roma
di FEDERICO PIANA (RADIO VATICANA) 16 ago 2015 00:00

Chiesa accoglie oltre stereotipi e polemiche

La narrazione sempre più diffusa di una Chiesa che non accoglie lasciando chiuse le porte delle proprie strutture è un vero e proprio stereotipo

"Per accorgersene basta dare un'occhiata ai dati concreti - dice Oliviero Forti, responsabile dell'ufficio immigrazione di Caritas Italiana -. I migranti che, in questo momento, stanno usufruendo della rete di Caritas sono 20mila. Senza contare che in tutta Italia esistono decine i progetti di aiuto. A Palermo, per esempio, i migranti accolti sono ottomila, e centinaia a Salerno e Taranto. La Lombardia, dall'inizio dell'acuirsi degli sbarchi, ha visto transitare nei servizi Caritas 7mila persone. E si potrebbe continuare. All'infinito".

Altri esempi, concreti, tangibili, arrivano dal Piemonte. Li snocciola, senza tema di smentita, Sergio Durando, responsabile della Fondazione Migrantes regionale: "Ci sono i Salesiani che hanno messo a disposizione le camere delle case delle loro comunità, i missionari de la salette che hanno ristrutturato un intero edificio per accogliere più profughi possibile mentre la Diocesi di Torino in collaborazione con la diaconia Valdese a settembre si preoccuperà di dare ospitalità a 50 famiglie immigrate puntando sulla loro completa integrazione".

E mentre a Genova l'arcivescovo e presidente della Conferenza Episcopale Italiana, il cardinale Angelo Bagnasco, ha deciso l'apertura del seminario vescovile per decine di migranti, al Centro-Sud non mancano slanci di amore e solidarietà. Come a Pescara, dove il direttore della Caritas Regionale, don Marco Pagniello, ricorda che "sono decine gli immigrati che la Prefettura ci invia e ai quali garantiamo non solo assistenza alloggiativa ma anche un corso di lingua italiana e la presenza di un avvocato ed uno psicologo".

Il tutto, senza tornaconto economico. "Anzi - ci tiene a precisare Oliviero Forti - spesso ci si rimette. Si pensi che per quello che stiamo facendo ancora non abbiamo ricevuto ciò che lo Stato ci dovrebbe, secondo le convenzioni. E sono migliaia di euro che noi stiamo anticipando. Ma lo facciamo con gioia e senza clamore mediatico". Altro stereotipo frantumato.
FEDERICO PIANA (RADIO VATICANA) 16 ago 2015 00:00