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Brescia
di REDAZIONE ONLINE 28 set 2015 00:00

Cresce il comparto alimentare. Coldiretti: "Made in Italy" prima di tutto

Il commento del presidente di Coldiretti Lombardia Ettore Prandini ai recenti dati Istat

A trainare la ripresa del commercio al dettaglio è il comparto alimentare che cresce nelle vendite in tutte le tipologie distributive dai discount (+5,4%) alle piccole botteghe (+0,2%), ma anche negli ipermercati (+3,2%) e supermercati (+3,6%). E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti sulla base dei dati sul commercio al dettaglio dell’Istat relativi al luglio 2015. Ne abbiamo parlato con Ettore Prandini, Presidente Coldiretti Lombardia.

Possiamo dire che stando ai dati la ripresa passa anche dai prodotti alimentari?
Decisamente. L’agroalimentare in questi anni è stato già il settore più significativo per quanto riguarda le esportazioni. Il dato positivo è che anche nelle esportazioni si torna a crescere. Dopo due anni particolarmente difficili per quanto concerne i consumi, oggi il dato significativo è la ripresa dell’agroalimentare. L’invito di Coldiretti, ovviamente, è di acquistare prodotti italiani.

Se il trend dovesse perdurare anche nell’agricoltura ci sarebbero ricadute positive… Attualmente qual è la situazione?
E’ particolarmente difficile, per la Lombardia, per la provincia di Brescia, in un comparto storico che è la zootecnia, tutto ciò che è lattiero caseario, tutto ciò che è carne, sia avicola che di carne rossa… A peggiorare le cose, il mancato riconoscimento economico alle imprese agricole, purtroppo troppa materia prima viene importata dall’estero e, per il semplice fatto che subisce una piccola fase trasformazione in Italia, diventa magicamente diventa tutta italiana.

Dall’Europa non sempre arrivano gli aiuti che dovrebbero essere messi in campo. Come Coldiretti cosa chiedete all’Europa, ma anche al Governo?
Più che risposte in termini economici, quindi con finanziamenti che spesso e volentieri non arrivano mai alle aziende agricole, abbiamo bisogno di regole. Innanzitutto dando certezze ai consumatori di quello che stanno acquistando, dare certezza ai produttori, per continuare a evolvere anche in termini di qualità. Ricordiamo che l’agroalimentare italiano è il migliore in assoluto a livello mondiale, oltre a essere il più controllato e questo ci viene riconosciuto da tutti gli altri Paesi. Detto questo le difficoltà rimangono. Chiediamo che si arrivi presto all’obbligo dell’origine, vera, certa, certificata, partendo da quelle che sono le materie prime, e non solo le fasi di trasformazione, due cose completamente diverse.

Possiamo quindi sintetizzare asserendo: “Il made in Italy prima di tutto”.
Certo. Significa economia per il nostro Paese, ambiente, tutela e qualità della vita.
REDAZIONE ONLINE 28 set 2015 00:00