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Roma
di L. ZANARDINI 01 feb 2016 00:00

Gandolfini: "La pratica dell’utero in affitto è abominevole e incivile"

Massimo Gandolfini, promotore del Family Day, fa un bilancio del Family Day, rinnova l'appello ai parlamentari e prende le distanze da alcuni commenti apparsi sui media

"Il bilancio è, credo, nettamente positivo e ha superato ogni nostra previsione, non solo dal punto di vista quantitativo, perché non voglio mettermi a fare la guerra dei numeri. Abbiamo la soddisfazione di aver rappresentato - spiega il prof. Massimo Gandolfini - il sentimento comune della stragrande maggioranza degli italiani che vogliono la tutela dei bambini, che ribadiscono il diritto, per ogni bambino, di avere un padre e una madre, e che difendono la famiglia come società naturale fondata sul matrimonio. Abbiamo visto una piazza molto bella, serena e felice: è stata una fotografia e uno spaccato dell’Italia".

Con il forte no del Circo Massimo al ddl Cirinnà si apre la discussione su cosa succederà in Parlamento. State pensando a qualche iniziativa per fare in modo che la politica non si dimentichi di questi temi?

L’appello ai parlamentari è fondamentale. Non vogliamo precluderci nessuna via. Tutto deve essere sondato per bloccare una legge che non ha alcun carattere di emergenza e di necessità urgente. Trattandosi di una legge così divisiva e che va a colpire in profondità i sentimenti degli italiani, potrebbero essere auspicabili un po’ di ragionevolezza e di precauzione. Certamente seguiremo passo dopo passo l’evoluzione.

Sui giornali sono stati molti i commenti e gli editoriali negativi… Alcuni comici, pensiamo ad esempio a Luciana Littizzetto, hanno preso una posizione molto netta e dura nei confronti del Family Day. Si sono soffermati tutti più sul tema delle unioni civili, ma hanno accantonato il tema delle adozioni e dei rischi connessi all’utero in affitto e alla maternità surrogata… Qualcuno dice che nel ddl Cirinnà non c’è questo, lei cosa risponde?

Il comico fa il suo mestiere e dice quello che ha in testa per far ridere la gente. Come ogni professione, anche l’uomo di spettacolo dovrebbe avere un po’ di deontologia… Trovo che sia quantomeno irrispettoso e profondamente maleducato che una signora come la Littizzetto si permetta di dire alla televisione pubblica (che paghiamo tutti con i nostri soldi) che la piazza di sabato era un ritrovo di persone all’aperto, in cui preti, leader politici, separati, divorziati, risposati, frequentatori di prostitute, dicono come è bella la famiglia. Credo che questo sia disdicevole e lascio al commento delle persone frasi di questo genere che dovrebbero indignare per la mancanza di rispetto. Il rispetto viene banalizzato da queste frasi che hanno un contenuto culturale da sotto sotto terra… Non si punta quasi mai ad affrontare il tema scottante della maternità surrogata, dell’utero in affitto e della gestazione per altri… La realtà (cioè chiamare le cose con il loro nome) è utero in affitto: significa comprare il corpo di una donna perché porti avanti una gravidanza che consenta a due persone di coronare il loro desiderio di avere in braccio un figlio. Questa è la realtà, se poi la mascheriamo, è solo un tentativo di confondere le coscienze. La pratica dell’utero in affitto è abominevole e incivile. Abominevole perché profondamente disumana e nega tutta la relazione tra madre e feto durante i nove mesi di gravidanza; è incivile perché programma il concepimento di un neonato orfano: un bambino concepito nove mesi nell’utero di una donna che magari per indigenza ha venduto il proprio utero… È incivile comprare il corpo altrui.

Il rischio concreto è che la pratica dell'utero in affitto vada a incidere ulteriormente sulle differenze sociali: sarà un modo per sfruttare ulteriormente le condizioni di povertà e di miseria...

È un cappio messo al collo di queste povere donne. Il quadretto che viene dipinto della donna benestante che in Canada o negli Stati Uniti per altruismo mette a disposizione il suo corpo fa parte della fantascienza. La realtà è diversa. Sono donne prevalentemente di Paesi poveri che portano avanti più gravidanze con l’utero in affitto e vengono sfruttate, magari dagli stessi mariti che vedono la vendita dell’utero come una terribile fonte di reddito. Si sta sviluppando una barbarie incivile attorno alle persone, ovviamente sfruttando la loro povertà, per appagare il desiderio (sarebbe più corretto dire il capriccio) di due persone dello stesso sesso che non possono fare un figlio.

E poi c'è il paradosso legislativo... con la tutela dei cuccioli dei cani...

Abbiamo fatto una legge che tutela i cuccioli dei cani che non possono essere tolti per tre mesi dai canili perché devono completare la loro relazione materna, ma altrettanta delicatezza e precauzione non viene sfiorata per i bambini che una volta nati sono immediatamente strappati dal seno materno; in alcuni casi viene raccolto il latte che possa durare qualche giorno e chi è più ricco, come Elton John, ha fatto un ponte aereo per avere tutti i giorni latte fresco. Stiamo parlando di un laboratorio le cui cavie sono dei poveri bambini innocenti: queste sono le vere vittime, non la tutela dei diritti inesistenti degli adulti.

Intanto in Francia, grazie anche al mondo del femminismo, si apre una Conferenza internazionale per l'abolizione della maternità surrogata...

Abbiamo invitato ad aderire a questa grande petizione europea. Sul tema dell’utero in affitto e della maternità surrogata non importa appartenere a questo o a quel credo religioso. Abbiamo lanciato un altro appello: il diritto di un bambino di avere una madre e un padre. La famiglia è questa, indipendentemente dalle posizioni degli Stati nazionali. Le altre formazioni sociali basate sulle relazioni affettive avranno delle loro caratteristiche ma non sono omologabili alla famiglia.
L. ZANARDINI 01 feb 2016 00:00