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Città del Vaticano
di REDAZIONE - AGENSIR - VATICAN NEWS 07 mag 2025 07:34

Gli occhi del mondo sulla Cappella Sistina

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Questa mattina alle 10 in San Pietro la Messa “pro eligendo Pontifice” presieduta dal card. Giovanni Battista Re e nel pomeriggio alle 16.30 l'ingresso dei cardinali elettori in Conclave

Mentre i media vaticani diffondo le immagini della “Stanza delle Lacrime”, il locale attiguo alla Cappella Sistina dove il nuovo Papa si ritira immediatamente dopo l’elezione, con in bella vista le tre vesti bianche di taglie diverse, preparate dalla Sacrestia pontificia, insieme a camici, mantelle, fasce e accessori liturgici, prosegue il lavoro di confronto tra i cardinali in vista dell’inizio del Conclave. Questa mattina alle 10, sarà celebrata nella basilica di San Pietro la Messa “pro eligendo Pontifice” presieduta dal card. Giovanni Battista Re decano del collegio cardinalizio; nel pomeriggio, alle 16.30, prenderà il va la processione dei cardinali in base all’ordine di appartenenza (prima i cardinali diaconi, poi i cardinali presbiteri, infine i cardinali vescovi), “tutti in abito corale”, come specifica Vatican News che, cantando il Veni, creator Spiritus, verso la Cappella. Dopo il loro ingresso toccherà a George Jacob Koovakad è l’ultimo cardinale dell’ordine dei diaconi, chiude i battenti dopo l'“extra omnes” cge sarà pronunciato dal maestro delle cerimonie pontificie, mons. Diego Ravelli. Isolati dal mondo i cardinali elettori presteranno giuramento e ascolteranno la meditazione di padre Raniero Cantalamessa, predicatore emerito della Casa Pontificia. A seguire la prima votazione e la prima fumata serale (prevista intorno alle 19). 

Ieri mattina il collegio cardinalizio si è riunito per l’ultima volta (la dodicesima) nell’aula del Sinodo, per un ulteriore momento di confronto in vista delle scelte a compiere nel Conclave ormai prossimo al via. Dai loro interventi, come ha ricordato il direttore della Sala Stampa della Santa Sede, Matteo Bruni, sono emerse altre indicazioni che vanno a completare il possibile ritratto del successore di papa Francesco.

I cardinali si sono espressi per un Papa che possa essere “Pontefice, cioè costruttore di ponti, e pastore, maestro di umanità e volto di una Chiesa samaritana”; un Papa che “in tempi di guerra, violenza e profonda polarizzazione”, sia segno di “misericordia, sinodalità e speranza”. Il collegio cardinalizio ha anche messo in ordine, tra le altre cose, missioni e priorità per la Chiesa e il mondo di oggi. 

Tra i temi affrontai c’è stato anche quello delle “riforme” avviate da papa Francesco, che hanno bisogno di essere portate avanti: la lotta agli abusi, la trasparenza economica, la riorganizzazione della Curia, la sinodalità, l’impegno per la pace e la cura del creato (queste ultime con una menzione delle encicliche Fratelli tutti e Laudato si’). La responsabilità della Chiesa in questi ambiti è sentita in modo profondo e condiviso. Un tema centrale della riflessione è stato quello della comunione, indicata come vocazione essenziale per il nuovo Pontefice. Si è delineato il profilo di un Papa pastore, maestro di umanità, capace di incarnare il volto di una Chiesa samaritana, vicina ai bisogni e alle ferite dell’umanità. In tempi segnati da guerre, violenze e forti polarizzazioni, si avverte con forza il bisogno di una guida spirituale che offra misericordia, sinodalità e speranza.

Alcuni interventi hanno affrontato questioni di natura canonica, riflettendo sul potere del Papa. È stato poi discusso anche il tema delle divisioni all’interno della Chiesa e della società e del “modo di essere cardinali nella Chiesa” o la “vicinanza ai poveri”, ricordando la Giornata mondiale loro dedicata istituita da Papa Francesco, simbolicamente “vicino” alla festa di Cristo Re. Ancora, tra i temi: la necessità di rendere più significative le riunioni del Collegio cardinalizio in occasione dei Concistori, poi l’iniziazione cristiana e la formazione “come atti missionari”; la testimonianza dei martiri della fede in terre di conflitto e dove vigono limiti alla libertà religiosa; la tematica di una comune data della Pasqua, in quest’anno in cui ricorre il 1700.mo anniversario del Concilio di Nicea, e, quindi, il dialogo ecumenico. In Congregazione si è data poi lettura della Dichiarazione in cui i cardinali lanciano un appello alle parti coinvolte nei conflitti per un permanente “cessate il fuoco” e l’urgenza dei negoziati. Una Dichiarazione nata su proposta di uno dei porporati presenti e accolta dai confratelli, poi redatta dalla segreteria e approvata dalla Congregazione.

Al termine dell’ultima Congregazione i cardinali hanno presenziato al rito dell’annullamento dell’anello piscatorio di Papa Francesco, in argento dorato, che riportava l’incisione di San Pietro con le chiavi in mano, e del sigillo di piombo, tra le insegne papali che il Pontefice neo eletto riceve durante la Messa di inizio pontificato. Il rito si è svolto alla presenza del camerlengo Farell.

Foto Vatican Media/ Sir

REDAZIONE - AGENSIR - VATICAN NEWS 07 mag 2025 07:34