In Congo con Sfera
Nel mese di luglio si è svolto il viaggio in Congo con lo scopo di verificare lo "status quaestionis" del progetto “Maison de Paix”, incontrare le istituzioni ed i soggetti impegnati nelle attività già in atto, valutare il percorso fino ad ora compiuto e delineare i prossimi passi da compiere. La missione si è resa necessaria per varie ragioni; in primo luogo, la costituzione della nuova Fondazione SFERA ETS, con l’ingresso dei nuovi soci fondatori (Università Cattolica del S.C., Fondazione Poliambulanza, Fondazione Giancarlo Pallavicini) che richiedeva l’elaborazione di un bilancio articolato di quanto è stato fatto dal 2010 ad oggi; in secondo luogo, la trasformazione di SFERA Onlus in Associazione OdV ed il suo inserimento nella nuova Fondazione ha comportato alcuni passaggi gestionali e organizzativi da seguire attentamente anche per i loro riflessi sull’intero progetto; da ultimo, la necessità di incontrare sul campo i protagonisti del progetto per informarli e soprattutto per raccogliere tutte le istanze pratiche e prospettiche allo scopo di comporre un nuovo assetto, coinvolgendoli come partner responsabili delle attività ed avviare insieme a loro la nuova tappa. Alla missione hanno partecipato: il prof. Domenico Simeone, l’arch. Alberto Mezzana, il dott. Alberto Bertini agronomo, + Mons. A. Vincenzo Zani.
Il viaggio è stato preceduto e seguito da alcuni incontri importanti effettuati da Mons. Zani con i responsabili sia dell’Istituto delle Suore missionarie Francescane Angeline che del Movimento dei Focolari. Queste due istituzioni, che sono direttamente coinvolte nel progetto di Maison de Paix, hanno rinnovato la disponibilità ed il loro coinvolgimento. Durante la missione, il gruppo ha svolto molti incontri significativi: la comunità dei Focolari di Kinshasa e di Kikwit; la comunità delle Suore Francescane Angeline di Kinshasa e di Kikwit; l’On. Jean Rombaut Mulengi e i suoi collaboratori; P. Martinien Bosokpale, OFM.Capp.; Mons. Timothè Budika (vescovo di Kikwit); il card. Fridolin Ambongo (arciv. Di Kinshasa); i segretari della Nunziatura Apostolica in Congo; i responsabili delle due realtà operanti e Ndunga: Sr. Gloria Franco per la scuola dell’infanzia e della scuola primaria e Junior Kuvuvu e moglie Marine per la formazione professionale della sartoria, della falegnameria delle attività agrarie; il gruppo di tutti gli insegnanti a Maison de Paix. Al di là delle giornate di viaggio dall’Italia al Congo e da Kinshasa a Kikwit e ritorno (4 giorni), abbiamo trascorso due giornate a Kikwit e due giornate a Kinshasa con una lunga serie di incontri di gruppo, momenti ufficiali, visite alle strutture, verifiche con i tecnici e colloqui personali. Dall’intensa esperienza vissuta e dai numerosi incontri di lavoro si possono ricavare alcuni ambiti principali che aiuteranno ad organizzare in modo più corretto ed efficace i rapporti tra Fondazione SFERA e Maison de Paix ASBL. Aspetti tecnici Il primo ambito affrontato è stato quello concernente gli aspetti tecnici, in particolare la valutazione del progetto degli edifici in generale e delle loro funzioni: come era stato pianificato all’inizio, i lavori compiuti, gli spazi esistenti e la loro fruibilità, le nuove costruzioni, la manutenzione e le eventuali rettifiche. In sostanza, oltre alla manutenzione degli edifici esistenti, si è riflettuto sulle strutture principali da costruire nei prossimi anni e sull’ordine di priorità. Sono state condivise le seguenti indicazioni per le prossime costruzioni: la scuola primaria (quella attuale è destinata al biennio orientativo), l’istituto agrario, gli ambulatori, il salone delle conferenze. A questi edifici si dovranno aggiungere la casa per il responsabile delle scuole secondarie, un intervento per utilizzare l’attuale tettoia dei pannelli solari (uffici, accoglienza, custodi, ecc.), un terzo pozzo d’acqua. Nei prossimi mesi si inizierà la costruzione della scuola primaria da completare entro la primavera del 2026. Sulla base dell’esperienza vissuta e tenuto conto che ormai si stanno definendo i due poli del villaggio Maison de Paix si elaborerà un planning gestionale anche pluriennale che terrà conto sia delle spese ordinarie che straordinarie dei due distinti ma convergenti comparti delle attività svolte nel “villaggio dell’educazione”. Ciò anche la fine di garantire le risorse per la continuità e lo sviluppo del progetto nel tempo con una corretta e trasparente ricerca fondi anche in forme di sponsorizzazione e partenariato. Progetto pedagogico e formazione degli insegnanti A questo capitolo è stata dedicata molta attenzione a vari livelli, trattandosi di un ambito centrale del progetto che permetterà di definire sempre meglio il profilo specifico dell’iniziativa nel suo insieme. La riflessione circa il progetto pedagogico deve avere come base di partenza la normativa congolese relativa ai diversi ordini di scuola e di istituzioni formative. Inoltre, va considerato l’inserimento delle attività formative di Maison de Paix nell’ufficio diocesano di coordinamento delle scuole cattoliche. Inoltre un altro punto di riferimento importante, per definire la specificità del progetto, dovranno essere le indicazioni del magistero della Chiesa in campo educativo (cfr. i vari documenti emanati dalla Congregazione per l’Educazione Cattolica dal Concilio ad oggi) e da ultimo le indicazioni del “Patto Educativo Globale”, assunto dagli episcopati africani come linea guida. Dallo scambio con i responsabili del villaggio, ma anche ascoltando l’esperienza di chi conosce la situazione generale del Paese (il vescovo di Kikwit, il card. Ambongo, P. Martinien Bosokpale, le suore Francescane, Fidelia Mpungu, che conosce anche altri sistemi educativi africani, si ricava l’impressione da tutti condivisa, che il livello di preparazione degli insegnanti è molto fragile. Per rispondere all’esigenza di puntare alla qualità della proposta formativa, occorre pertanto elaborare un progetto educativo specifico per Maison de Paix che potrà influenzare anche altre istituzioni locali. A tale scopo è stato creato un “Comitato” ad hoc che inizia questo lavoro, con il supporto della Facoltà di Scienze della formazione dell’Università Cattolica del Sacro Cuore. Tale impegno si inserisce nel “Piano Africa” lanciato dalla Prof.ssa Elena Beccalli, Rettrice della Cattolica, che sarà oggetto del Seminario di studio programmato presso l’Università Cattolica di Brescia per il 16-17 ottobre 2025. Già a partire dall’anno scolastico 2025-2026 si potranno avviare alcuni incontri a distanza per mettere in atto l’impegno di costruire il progetto formativo sulla base dei reali bisogni del territorio, e far maturare un vero e proprio corso di formazione strutturato degli insegnanti, che potrebbe concludersi con l’attribuzione di un attestato di frequenza.
Il card. F. Ambongo si è complimentato per il Piano Africa della Cattolica e, tramite la Fondazione SFERA, sarà messo in contatto con la rettrice Beccalli per una sua visita a Milano nel corso dell’anno 2025-2026. 4.Ruoli e livelli di responsabilità Ci siamo presi l’impegno di definire meglio i ruoli e le responsabilità all’interno di SFERA per seguire costantemente tutti gli aspetti della realizzazione del progetto e per accompagnare i responsabili locali nella loro vita ordinaria. In sintesi, possiamo dire che la missione compiuta è stata molto positiva sotto tutti gli aspetti; tutte le persone incontrate durante questo viaggio hanno manifestato la loro sincera gratitudine per il lavoro svolto da SFERA e per i risultati positivi della nostra missione. I molteplici temi affrontati costituiscono un’ottima base per avviare una nuova tappa di realizzazione del progetto Maison de Paix. Ciò consente anche di avviare un dialogo più concreto e stabile con l’Ufficio del “Piano Africa” della Cattolica ed impostare varie forme di collaborazione soprattutto con le due Facoltà, di Scienze della Formazione e di Agraria, per dare la maggiore qualità possibile al progetto avviato. + A. Vincenzo Zani Presidente di Fondazione SFERA e SFERA onlus.