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Milano
di M. VENTURELLI 20 gen 2016 00:00

Riforme: dalla Lombardia delle province a quella dei cantoni?

Insediato in Regione il Comitato Riforme che dovrà approfondire la proposta avanzata dal presidente Roberto Maroni

La Regione Lombardia come la Svizzera? Questo sembra essere il modello istituzionale a cui sta pensando il presidente Maroni per la regione. Un modello che propone di sostituire le 12 provincie lombarde con otto cantoni, otto aree omogenee stabilite nell'evoluzione del sistema socio sanitario. Un’idea che il presidente ha ribadito anche in occasione della seduta del consiglio regionale di ieri dedicata al dibattito sulla riforma della Costituzione. Maroni ha rilanciato l'esigenza di formulare una proposta lombarda da avanzare a Parlamento e Governo in vista della dell'entrata in vigore della riforma, che cancella definitivamente le Province, dando vita alle Zone di area vasta. Della prima parte del lavoro dovrà occuparsi il Comitato riforme che si è insediato proprio ieri.

"Regione Lombardia è protagonista nel processo di riforma costituzionale con la volontà di valorizzare i territori dentro un coordinamento di funzioni. Da oggi inizia un lavoro che parte da una proposta del Presidente Roberto Maroni, ma comunque aperta ad accogliere ulteriori contributi: auspico che i principi della semplificazione e della riduzione del costo dei servizi possano ora diventare finalmente realtà. A febbraio partirà il lavoro e il confronto presso tutte le Ster, coordinato dai Consiglieri regionali del territorio, con un conseguente approfondimento anche in sede di Commissione consiliare Affari istituzionali". Così il Presidente della Commissione Affari istituzionali Carlo Malvezzi ha commentato, ieri, l’insediamento del Comitato Riforme.
Obiettivo del Comitato è quella di formulare una proposta di un nuovo ordinamento delle autonomie, che dovrà essere adottata con legge nazionale e che nella definizione dei nuovi enti di area vasta in Lombardia dovrà tenere conto della città metropolitana e della specificità montana, indicando nello specifico per ciascun ente i confini territoriali, le attribuzioni e le competenze.

Primo compito del Comitato Riforme, nel cui ambito nascerà anche un gruppo di lavoro tecnico, sarà elaborare entro fine gennaio un documento di lavoro da distribuire ai tavoli di confronto che saranno istituiti in tutte le province e che saranno coordinati dal Consiglio regionale. Il Comitato insediato oggi fungerà da cabina di regia al fine di raccogliere i contributi dei singoli tavoli territoriali affidati ai Consiglieri regionali.

Un percorso di confronto con gli enti locali e le loro rappresentanze, col Consiglio delle Autonomie locali, col mondo del lavoro e delle imprese per dare vita a una proposta condivisa di definizione degli assetti istituzionali in Lombardia.
È questo il principale contenuto dell’ordine del giorno approvato in Aula consiliare (48 ì si arrivati dalla maggioranza, dal PD e dal Patto Civico, 7 i no del Movimento 5 Stelle) alla fine del lungo confronto sulle riforme costituzionali.
“E’ molto positivo il segnale di compattezza espresso con il voto di oggi dal Consiglio regionale della Lombardia: l’approvazione dell’ordine del giorno testimonia che sul tema delle riforme la nostra istituzione non si vuole dividere”. E’ il commento del Presidente del Consiglio regionale della Lombardia, Raffaele Cattaneo. “E’ opportuno il coinvolgimento del sistema delle autonomie che è direttamente interessato da questo processo decisionale ed è quindi apprezzabile la volontà del Presidente Maroni che ha coinvolto il Consiglio regionale – ha aggiunto Cattaneo -. Da parte nostra, assicuriamo il massimo impegno a trovare una sintesi su questi temi per contrastare nei fatti la deriva neocentralista che arriva da alcune scelte romane”.
Il documento impegna la Giunta insieme all’Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale ad avviare in tempi brevi un confronto sul territorio, per far emergere una proposta di assetto istituzionale efficiente e rispondente ai bisogni dei cittadini lombardi.
Tante le priorità evidenziate dal parlamento lombardo, a partire dal principio del rispetto delle peculiarità geografiche e sociali di ogni territorio.
Il documento chiede inoltre di avviare tempestivamente col Governo un percorso per la definizione delle aree vaste insieme a un coerente riordino del sistema camerale e delle Prefetture.

“Sul tema delle riforme abbiamo vissuto anni di contraddizioni -ha evidenziato il bresciano Gian Antonio Girelli (Pd)-La verità è che nel nostro paese quando dalle ipotesi si passa alla realtà si scatenano resistenze. Ritengo utile questo momento di confronto ma non dobbiamo dimenticarci che il nostro compito è fare norme. E prima di tutto dovremmo capire in effetti che cosa vogliamo chiedere al Governo, che tipo di regionalismo vogliamo, che ruolo intendiamo rivendicare e quale intendiamo riconoscere alle autonomie locali. Se non sciogliamo questi dubbi e non abbiamo idee chiare diventa difficile capire come possiamo contribuire costruttivamente senza trasformare questo dibattito in una mera resistenza al cambiamento”.
M. VENTURELLI 20 gen 2016 00:00