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Brescia
di R. GUATTA CALDINI 15 giu 2015 00:00

Una Legge per l'autonomia dei disabili

E' stata presentata nei giorni scorsi dal consigliere del Pd Gian Antonio Girelli la proposta di Legge regionale per la vita indipendente

Un disabile, se debitamente assistito, può vivere autonomamente. E’ quanto sostengono gli estensori della proposta di Legge regionale targata Pd per la vita indipendente che ha come scopo il riconoscimento del diritto delle persone portatrici di disabilità di vivere nella società con la stessa libertà di scelta delle altre persone, attraverso misure efficaci e adeguate al fine di garantire il pieno godimento di tale diritto e la piena integrazione e partecipazione nella società.

“Si tratta di un cambiamento culturale – ha commentato il consigliere Pd Gian Antonio Girelli - che presuppone la revisione del concetto di disabilità. I disabili non hanno solo bisogno di un supporto, molte volte ‘offerto’ in istituti, devono essere anche aiutati ad esprimere la propria vita, realizzando i propri sogni. Ci sono tanti persone che hanno saputo farlo, devono rappresentare un esempio, uno stimolo per il legislatore regionale affinché faccia una Legge in tal senso, rendendo norma quello che è un diritto di queste persone”.

“Bisogna passare - ha invece affermato Francesco Bova, docente ed esperto di politiche sociali – dall’assistenzialismo al principio di autodeterminazione delle persone”. “Si tratta di una legge cornice-, sono sempre parole di Bovo - una legge di orientamento, con richiami alla legislazione nazionale vigente, in cui ci sono già riferimenti alla vita indipendente”.

I servizi offerti nelle comunità terapeutiche sono più onerosi per i Comuni rispetto a un’assistenza domiciliare. A sostenerlo è sempre Girelli: “Sempre di più nel campo sociale investire nell’autonomia significa anche risparmiare a livello generale”. Le rette giornaliere nelle Rsd italiane vanno infatti da un minimo di 44 euro a un massimo di 116. Stando alla nota elaborata dal Pd, in Lombardia, un disabile arriva a costare al sistema sanitario non meno di 16mila euro annui, per i casi meno gravi, 42mila, invece, è l’esborso nei casi di disabilità complessa, a cui si aggiunge una retta di 20mila euro annui a totale carico delle famiglie. Secondo gli estensori della proposta, attraverso l’assistenza domiciliare, i costi si abbatterebbero di circa 1/3.

Fare una legge significa "mettere a sistema", significa garanzia di fondi per l’assistenza dei molti che attualmente vivono all’interno delle Comunità. Di investimento per il futuro ha parlato Filiberto Crisci del Comitato lombardo per la vita indipendente: “Con questa legge si potrebbero svincolare le famiglie, sgravarle… Purtroppo la disabilità può presentarsi da un momento all’altro e questa Legge potrebbe rappresentare la sicurezza di un sostentamento per la propria autonomia, per chiunque si trovasse in determinate condizioni”.
R. GUATTA CALDINI 15 giu 2015 00:00