La guerra uccide il diritto alla scuola
I conflitti in corso in Ucraina e in Palestina impediscono il diritto allo studio a milioni di minori. Una ricerca di Save The Children
Secondo l’ultima analisi di Save the Children, dal febbraio 2022, 400mila minori hanno trascorso circa 580 giorni senza entrare in classe. Ora quasi 1,2 milioni di scolari tra 6 e 17 anni, uno su tre, iniziano il loro quarto anno scolastico consecutivo di istruzione interrotta, con un impatto devastante sull’apprendimento, ma anche sul benessere mentale e sullo sviluppo sociale dei più giovani. I minori che vivono nelle zone di prima linea in Ucraina, a causa della guerra, hanno perso il 25% in più di giorni di studio rispetto alle lunghe chiusure scolastiche per il Covid-19.
La causa principale è l’assenza di rifugi antiaerei sicuri, che rende troppo pericoloso frequentare le lezioni in presenza. A denunciarlo è Save the Children che in un comunicato parla di “un dato allarmante” che “evidenzia come, per molti minori, la scuola sia diventata un percorso frammentato e incerto, ostacolato dalla guerra e dalle sue conseguenze devastanti”. Dall’analisi emerge anche che 780.000 minori in Ucraina alternano, a gruppi, una settimana di didattica a distanza e una di lezioni in presenza. Se da un lato il numero di scolari che seguono le lezioni in presenza è gradualmente aumentato dal 2022, dall’altro il persistente pericolo di attacchi aerei e bombardamenti rende inaccessibile qualsiasi edificio scolastico privo di adeguati rifugi antiaerei.
All’inizio di quest’anno, una ricerca di Save the Children ha evidenziato le sfide che gli scolari in Ucraina affrontano quando non possono frequentare le lezioni di persona. Tra i principali ostacoli: la necessità di studiare online utilizzando smartphone con schermi danneggiati, la connessione a internet instabile, la mancanza di dispositivi elettronici adeguati e la carenza di elettricità. Dopo tre anni e mezzo di guerra su vasta scala, oltre un quarto dei 38 milioni di abitanti dell’Ucraina è stato costretto ad abbandonare la propria casa. Il conflitto ha avuto un impatto devastante anche sul sistema educativo: quasi 1.800 scuole sono state danneggiate, 226 delle quali completamente distrutte. Inoltre, le continue sirene antiaeree hanno interrotto regolarmente le lezioni, facendo perdere agli studenti ucraini in media una lezione su cinque durante lo scorso anno scolastico.
“In oltre tre anni di guerra, centinaia di migliaia di bambini e adolescenti in Ucraina non hanno mai messo piede in un’aula scolastica. Oggi un terzo dell’intera popolazione infantile inizia il nuovo anno scolastico con un percorso educativo interrotto o compromesso”, afferma Sonia Khush, direttrice di Save the Children in Ucraina, che aggiunge: “Le conseguenze di questa crisi si rifletteranno sulle generazioni future. Le parti in conflitto in Ucraina devono porre fine ai terribili attacchi contro scuole e altre infrastrutture civili, e le gravi violazioni contro i minori devono cessare immediatamente. Allo stesso tempo, il continuo sostegno finanziario da parte di governi, donatori e comunità internazionale è cruciale per mitigare l’impatto di questa guerra sull’istruzione, lo sviluppo, il benessere e il futuro dei bambini”.