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Strasburgo
di REDAZIONE 13 set 2018 08:04

Parte la riforma del diritto d'autore

Il parlamento europeo ha approvato a proposta di direttiva sul diritto d’autore nel mercato unico digitale, che era stata respinta a giugno. La proposta sul copyright è stata approvata con 438 voti a favore, 226 contrari e 39 astensioni

Sì dal Parlamento europeo alla proposta di direttiva sul diritto d’autore nel mercato unico digitale, che era stata respinta a giugno. La proposta sul copyright è stata approvata con 438 voti a favore, 226 contrari e 39 astensioni. La proposta, che per diventare legge dovrà aspettare l’esito di negoziati tra Parlamento, Consiglio e Commissione Ue, introduce importanti novità.

I giganti del web come Facebook o YouTube dovranno pagare i contenuti prodotti da artisti e giornalisti, diventando nel contempo responsabili per le violazioni sul diritto d'autore dei contenuti da loro ospitati. Le piccole e micro piattaforme sono invece escluse dal campo di applicazione della direttiva.

I link accompagnati da singole parole si potranno condividere liberamente, mentre gli snippet (foto e breve testo di presentazione di articoli) saranno coperti da copyright e quindi le piattaforme dovranno pagare i diritti agli editori per il loro uso.

Ai giornalisti dovrà andare una quota della remunerazione ottenuta dalla loro casa editrice. La proposta di direttiva approvata dal Parlamento europeo non prevede l’introduzione di filtri sui contenuti, introducendo, invece, una cooperazione tra piattaforme e detentori dei diritti d'autore "concepita in modo da evitare che colpisca anche le opere che non violano il copyright". Sarà compito delle piattaforme mettere in atto meccanismi rapidi di reclamo, gestiti da persone e non da algoritmi, per presentare ricorso contro un'ingiusta eliminazione di un contenuto.

Se la direttiva diventerà legge gli artisti potranno pretendere una remunerazione supplementare da chi sfrutta le loro opere quando il compenso corrisposto originariamente è considerato "sproporzionatamente" basso rispetto ai benefici che ne derivano includere le entrate indirette. Il caricamento di contenuti su enciclopedie online che non hanno fini commerciali come Wikipedia o altre piattaforme per la condivisione di software open source è escluso dall'obbligo di rispettare le nuove regole sul copyright. Anche i meme come le parodie sono esclusi.

 “Il voto di oggi sul diritto d’autore è una vittoria per tutti i nostri cittadini. Abbiamo scelto di difendere la cultura e la creatività europea e italiana, mettendo fine all’attuale far-west digitale. Non esiste vera libertà senza buone regole”: queste le parole il presidente del Parlamento europeo, Antonio Tajani, a seguito dell’approvazione del mandato da parte del Parlamento europeo per iniziare le negoziazioni con il Consiglio sulla proposta di direttiva sul diritto d’autore. “Con il voto di oggi il Parlamento europeo ha dimostrato la sua determinazione a proteggere l’inestimabile patrimonio di cultura e creatività che rappresenta la nostra stessa identità. Autori, artisti, designer, stilisti, giornalisti, scrittori, e tutto l’indotto e i posti di lavoro generati grazie al loro genio e investimenti, devono essere difesi da diffusioni e riproduzione non autorizzata. I giganti della Rete, che pagano nell’Unione tasse irrisorie trasferendo ingenti guadagni negli Usa o in Cina, non possono arricchirsi a spese del lavoro e degli altri”.

Nel corso della stessa seduta il parlamento europeo ha votato a favore (448 sì, 197 no, 48 astenuti) dell’avvio della procedura d’infrazione verso il governo ungherese di Viktor Orban per violazione dei capitoli democrazia, Stato di diritto e diritti umani. Anche in questo caso il dossier passa ora al Consiglio.

REDAZIONE 13 set 2018 08:04