lock forward back pause icon-master-sprites-04 volume grid-view list-view fb whatsapp tw gplus yt left right up down cloud sun
Brescia
14 mag 2023 14:42

Anima Mundi

È stata la musica a chiudere la settimana del Festival Dòsti. All’Auditorium San Barnaba di Brescia, ieri sera, è andato in scena “Anima Mundi”, il concerto dell’Orchestra Interreligiosa Dòsti.

Dòsti può vantarsi, infatti, di aver dato vita alla prima orchestra interreligiosa italiana. Musicisti di diverse fedi hanno creato le basi di un dialogo autentico che, grazie a canti condivisi, crea una gamma sonora nella quale le differenze d’accento con cui si evoca il divino fanno intuire la grande consonanza spirituale che accomuna gli esseri umani.

Quest’anno, il concerto ha esplorato un repertorio che, oltre a toccare i vari canti tradizionali cristiani, islamici, ebraici, indù, sikh, ecc, si concentra sulla musica d’autore a tema spirituale. Sono stati così proposti canti su testi del poeta premio Nobel e compositore indiano Tagore e dell’autore libanese Gibran Khalil Gibran, scrittore del celeberrimo “Il Profeta”. Note d’autore sono emerse anche dalla star inglese Cat Stevens, convertito all’Islam con il nome di Yousuf Islam, dal grande Fabrizio De André de “La buona novella”, dal più ispirato Angelo Branduardi, dal canadese Leonard Cohen e dal compositore pianista Roberto Cacciapaglia. Questo approccio, attento alla musica d’autore, si è fuso con i canti più squisitamente tradizionali delle diverse espressioni di fede.

La direzione artistica dell’Orchestra Interreligiosa Dosti (OID) è affidata a Michele Lobaccaro, già autore del gruppo multiculturale dei Radiodervish. Dopo l’ultima esibizione nell’ambito del Festival Dòsti avvenuta nell’ottobre del 2019 con Antonella Ruggiero, in veste di madrina ed ospite speciale, quest’anno, gli special guests sono stati due tra i maggiori rappresentanti del dialogo multiculturale e interreligioso in Italia: Ziad Trabelsi, suonatore di Oud e voce dell’Orchestra di Piazza Vittorio, e Michele Gazich, cantautore “ebreo errante” che hanno proposto alcuni brani dei loro rispettivi universi religiosi e culturali con arrangiamenti esclusivi concepiti con l’OID.

Il compito di aprire la serata è andato al Coro delle Donne Ucraine di Brescia. Hanno partecipato alla
serata anche il Coro “Il Cantico” di Calvisano e l’Ensemble Arundel.


Durante la serata, è stato consegnato anche il Premio Dòsti 2023. Ad aggiudicarselo, don Fabio
Corazzina. “Questa sera, in questa sala, ci sono persone che hanno conosciuto quest’anno, per la prima volta, Dòsti. Molti altri, invece, ci supportano sin dal 2017 – sono le parole di Maddalena Colombo in apertura di concerto –. Tutti voi ci avete aiutato e ci aiutate a rendere Brescia sempre più interreligiosa. Continuiamo così. Del resto, gli esiti di questa collaborazione li possiamo vedere qui sul palco stasera. Buon concerto e buon Dòsti, cioè amicizia e fratellanza!”.
“Grazie, da parte di tutta l’Amministrazione Comunale, per il lavoro fatto e che fate – ha affermato l’assessore Marco Fenaroli –. A Brescia abbiamo quasi 200mila residenti, di questi 38mila
extracomunitari. Nell’ultimo anno, il dato di assunzione di famiglie è sulle 11mila unità. È chiaro, quindi, quanto sia importante che l’elemento religioso emerga e si faccia conoscere. Il Comune supporterà sempre questo lavoro di ricerca, di contatti, di impegno per andare nella direzione dello scambio”.


“È stata una settimana molto ricca: ogni giornata è stata bellissima, ricca di nuove vision molti
arricchenti” ha dichiarato Michele Lobaccaro, ringraziando le tante associazioni che hanno collborato e supportato il Festival. Come la Chiesa Valdese e la Fondazione Asm. “Quello che mi ha colpito – le parole di Silvia Quilleri di Fondazione Asm – è che ognuno dei rappresentanti delle religioni ha parlato dell’importanza dell’aiuto reciproco. Il dialogo crea sinergie indipendentemente dalla religione. Il mio
auspicio è che, aldilà di questa manifestazione, il dialogo continui e si basi sulla certezza di lavorare
insieme su valori comuni”.


“Sono molto felice di ritornare a Brescia – ha spiegato Michele Gazich –. Sono contento di collaborare con l’Orchestra Dòsti e con Michele Lobaccaro che è il folle regista di questo progetto: è riuscito a mettere insieme culture, religioni, personalità così diverse in modo così efficace”.
“veramente sono contento di essere qui stasera – ha commentato Ziad Trabelsi –: io non ho mai
incontrato una città così multietnica come Brescia. Tutta la mia stima per chi ha pensato di organizzare
questo evento in un momento in cui abbiamo molto bisogno di cancellare le diversità e di metterle
insieme per creare un’armonia che regge proprio sulla diversità, per cercare di andare avanti e trovare
risorse di ricchezza”.


14 mag 2023 14:42