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Brescia
di REDAZIONE 03 mag 2019 09:16

Festival pianistico internazionale

Appuntamento il 6 maggio presso il Teatro Grande di Brescia in occasione del Festival Pianistico Internazionale. Per l'occasione si esibirà il pianista Sunwook Kim, diretto dal maestro Hugh Wolff, accompagnato dalla Belgian National Orchestra. Il Festival ospita da 56 anni i più grandi solisti ed orchestre

Il pianista Sunwook Kim e il direttore Hugh Wolff, accompagnati dalla Belgian National Orchestra, saliranno sul palco del Festival Pianistico Internazionale con un concerto per pianoforte e orchestra il 6 maggio, al Teatro Grande di Brescia.

L’esibizione seguirà le note dell’op. 54 di Schumann, un “lavoro che concentra tutte le ansie espressive e i desideri di rinnovamento che assillavano il compositore, in un confronto dialettico con la tradizione classica e nella costante tensione di portare la vita dentro l’opera d’arte” e dell’op.48 di Franck, che “da un lato rimanda alla lezione wagneriana, dall’altro sembra essere vivida espressione della personalità [del compositore] affatto singolare. Quella di un uomo profondamente spirituale, per il quale la fede religiosa rappresenta un costante riferimento per la vita e per l’arte” (Fabio Larovere).

Sotto i riflettori Sunwook Kim, noto anche perché è il più giovane, nonché primo asiatico, che, con l’esecuzione del Concerto n.1 di Brahms, a soli diciotto anni (2006) ha vinto il concorso Leeds International Piano Competition, con unanime apprezzamento della stampa.

Nato a Seoul, in Corea del Sud, nell’aprile 1988, ha iniziato a studiare pianoforte a soli tre anni, debuttando con due concerti all’età di dieci e dodici anni.

Ha studiato presso la Korea National University of Arts sotto Daejin Kim e ha vinto premi in eventi come il IX Concorso Ettlingen e il XVIII Concorso Clara Haskil. È stato anche premiato nel 2005 dalla Daewon Cultural Foundation e nel 2007 dal Kumho Asiana Group.

La vittoria conquistata nel 2006 l’ha portato a raggiungere fama a livello mondiale quale uno dei migliori pianisti della sua generazione e a meritare svariate richieste di esibizioni come solista con le maggiori orchestre d’Europa, come la London Symphony Orchestra, la Royal Concertgebouw Orchestra, la Philarmonia Orchestra, la Hallé Orchestra e la Bournemouth Symphony Orchestra in occasione del suo debutto ai BBC Proms nel 2014. Importanti anche i suoi recital in duo con Jian Wang in Korea e con Guy Breunstein a Berlino e il tour negli USA con la Staatskapelle Weimar e Kirill Karabits.

La sua carriera discografica inizia nel 2015 con l’etichetta Accentus, con le Sonate Waldstein e Hammerklavier di Beethoven. In seguito ha pubblicato altri CD dedicati alle opere di Franck, Brahms e Beethoven.

Altra importante figura centrale della serata del 6 maggio è la Belgian National Orchestra che, da settantacinque anni, esegue musica sinfonica variando dai repertori classici a quelli più attuali. Il Direttore, Hugh Wolff, riesce con la sua programmazione originale ad attrarre un vastissimo pubblico in Belgio e oltre i confini. Inoltre, l’orchestra riesce a creare un forte legame con giovani e promettenti musicisti grazie alla collaborazione con la Queen Elisabeth Music Chapel e la Queen Elisabeth Competition.

L’Orchestra vanta fama internazionale grazie alla lunga serie di premi conseguiti con le registrazioni, ai tour in Giappone, Spagna e Svizzera e all’enorme consenso ottenuto da critica e pubblico in Germania ed Europa Centrale.

STORIA

Nato nel 1964 per iniziativa del M° Agostino Orizio, in omaggio ad Arturo Benedetti Michelangeli, il Festival misura il polso del pianismo internazionale ospitando da cinquantasei anni le orchestre e i solisti più famosi. Al Festival sono apparsi non solo i più grandi pianisti, da Michelangeli, protagonista delle prime cinque edizioni, a Magaloff, da Richter ad Arrau, Pollini, Ashkenazy, Radu Lupu, Zimerman, Brendel, Martha Argerich, Evgenij Kissin, Grigory Sokolov, ma anche strumentisti, cantanti e direttori del calibro di Mstislav Rostropovich, Mischa Maisky, Uto Ughi, Luciano Pavarotti, Riccardo Muti, Claudio Abbado, Gergiev, Giulini, Sawallisch, Solti, Maazel, Chung. Tra le orchestre spiccano i Berliner Philharmoniker, i Wiener Philharmoniker, la Chicago Symphony Orchestra, la London Symphony, l’Orchestra di Philadelphia, la Filarmonica d’Israele, la Filarmonica di San Pietroburgo, la National de France, l’Orchestra dell’Accademia di Santa Cecilia di Roma, la Filarmonica della Scala.

L’edizione 2018 “Čajkovskij, mon amour!” si è distinta per la presenza di Martha Argerich in residence per la prima volta in Italia dopo 12 anni e per il successo di pubblico con 24 mila presenze totali.

REDAZIONE 03 mag 2019 09:16