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Palazzolo sull'Oglio
05 feb 2024 09:25

Il Sanremo di Luisa Corna

I ricordi, le emozioni e le attese della cantante palazzolese che fu all'Ariston nel 2002 in coppia con Fausto Leali

Tra chi non si perederà una puntata della 74esima edizione del Festival di Sanremo che prende il via domani c'è Luisa Corna, palazzolese, partecipò a Sanremo 2002, in coppia con Fausto Leali, forte di una carriera artistica già affermata.

Come nacque l’idea di quella partecipazione?

Fausto mi aveva sentito cantare nel programma Rai “Taratatà” condotto da Vincenzo Mollica. Mi contattò chiedendomi se ero disponibile a un duetto per il brano "Ora che ho bisogno di te". Sin da subito mi parve un bel progetto e accettai. Fausto aveva visto giusto e il quarto posto confermò la sua intuizione.

L’essere un volto affermato della tv ti servì a tenere a freno le emozioni?

Arrivare all’Ariston con tante esperienze alla spalle poco servì contro l’emozione provata nel mettere piede sul palco più importante d’Italia. Non tutti mi conoscevano come cantante, anche se arrivavo da quel mondo, e il timore di essere giudicata era tanto.

Come ci si prepara al palco dell’Ariston?

Non ci si prepara! Non appena metti piede sul qual palco l'emozione prende chiunque alla gola, emotivi e meno emotivi. Poi. certo, l’esperienza e anche la preparazione. Ma i primi 20/30 secondo sono difficili, con il cuore che va a mille. Hai voglia a ripeterti che prima hai fatto altre esperienze, che in fondo è un solo uno spettacolo televisivo. In realtà, per la settimana della durata del Festival, Sanremo per un artista è tutto. Lì c’è il mondo della discografia, della radiofonia, della televisione che vive a ridosso dell’Ariston. Insomma, è tutto molto impegnativo, ma allo stesso tempo molto bello e difficile da preparare, anche perché hai la percezione che in soli tre minuti, la durata della canzone, ti giochi tutto.

Visto da fuori il Festival sembra una grande festa. E da dentro? Prevalgono fatica e emozione?

Diciamo che è un cocktail delle due componenti. C’è un po’ di tutto. Vivi una grandissima gratificazione perché sai di avere la possibilità di far ascoltare a un pubblico vastissimo la tua musica. Ma c’è anche tanta fatica perché per tutta la durata del Festival ti sembra di vivere in un frullatore.

Centrale resta sempre la musica…

Sì, nonostante tutto quello che gira intorno, il Festival di Sanremo è musica, è canzone e mi fa un grande piacere constatare che anche i grandi della musica italiana siano tornata, con le loro partecipazioni, a valorizzare questo aspetto. In questa prospettiva chi sale sul palco non solo deve presentare al meglio il suo pezzo, ma fare anche in modo che quei tre minuti possano aiutare tante persone a dimenticare le difficoltà piccole e grandi del quotidiano.  La forza della musica è questa, cioè la musica è condivisione, come dice come diceva il maestro Bosso, cioè la musica la si può fare solo in un modo insieme e la musica ha questa straordinaria forza, perché crea un’emozione condivisa.

Il pubblico è abituato a vedere in televisione, anche nel dietro le quinte, questo grande rapporto che c’è fra cantanti in gara.  Sembrano tutti amici, con tanto di baci, abbracci e quant'altro. C’è in tutto questo un po’ di teatro o si respira veramente un clima di grande cordialità e amicizia anche fra artisti che comunque sono in gara per vincere?

Onestamente non lo so, non te lo posso dire. Credo che ogni artista viva questo aspetto in modo personale. Per quel che mi riguarda posso dirti che per me è sempre una cosa molto bella potere incontrare, poter ascoltare grandi artisti. Mi piace ammirare il talento degli altri. Tutto il resto non mi interessa.

Tra poche ore si alza il sipario sulla 74esima edizione del Festival con 30 cantanti in gara. Hai già un tuo favorito?

Il cast quest0’anno è di altissimo livello. MI risulta difficile fare un pronostico, anche perché sono tajti gli amici in gare, a partire da Renga e a Nek, che sono due persone stupende, due voci meravigliose che veramente entrambi hanno due voci bellissime e due proprio bravi cantautori. Poi? Poi mi piace molto Angelina Mango: trovo che abbia fatto un percorso veramente bello. E’ brava, scrive bene, canta bene, ha tutto quello che serve per arrivare sul podio. Adoro Diodato, mi piacciono tantissimi Annalisa e Mr Rain, i Negramaro, Irama. E tantissimi altro ancora Ma più di tutti tifo per Amadeus che anche quest’anno è stato bravo a mettere insieme un cast straordinario.

Per ultimo: se ti dovesse arrivare una nuova chiamata per Sanremo preferiresti andarci da cantante o da conduttrice?

Sicuramente preferirei partecipare alla gara come cantante. Mi piacerebbe molto rivivere quell’adrenalina che si prova davanti al pubblico e all’orchestra dell’Ariston.

05 feb 2024 09:25