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Brescia
di RICCARDO BARONE 13 feb 2024 20:58

Navigazioni intorno al Monte Analogo

Michele Lobaccaro, cantante e filosofo, è da sempre attento al tema della libertà. Ecco il suo primo disco da cantautore

Michele Lobaccaro, pugliese di nascita ma presenza stabile nel Bresciano anche come organizzatore di eventi, è il fondatore dei Radiodervish, ottima band che fa del dialogo culturale, spirituale, religioso la propria cifra caratteristica. Con i Radiodervish ha all’attivo diversi album e un’intensa attività live che l’ha portato a suonare in luoghi prestigiosi come l'Olimpia di Parigi, Valencia, Beirut, Bruxelles, Atene. A distanza di 13 anni dal suo primo disco da solista, intitolato "Un'ala di riserva. Messa laica per Don Tonino Bello", torna con quello che possiamo definire il suo primo disco da cantautore. Il titolo è emblematico, “Navigazioni attorno al Monte Analogo”, ed è chiaro il riferimento e l’ispirazione al libro di Renè Daumal, un romanzo tuttora incompiuto scritto negli anni ’40, quando seppe di essere afflitto da una malattia all’epoca incurabile. L’album consta di 9 tracce che compongono questo concept album, costruito - sulla scia del libro di Daumal - come un viaggio alla ricerca della libertà, nell’epoca del totalitarismo digitale. Gli ultimi anni hanno portato al centro della riflessione culturale, sociale, filosofica e spirituale il tema della libertà e concordiamo con il cantautore pugliese che la rivoluzione digitale ha grosse responsabilità nell’appiattimento del libero pensiero, soggiogato dai fenomenali poteri economici e politico-sociali dei pochi che stanno governando il mondo occidentale in cui siamo immersi.

Michele Lobaccaro, cantante e filosofo, è da sempre attento al tema della libertà e nelle 9 tracce del disco riesce ad offrire diversi spunti di riflessione, innestando parole chiare e potenti (“Com’è difficile seguire i sogni nel canto finale del neoliberismo”, canta Michele Lobaccaro in “Succederà”) su canzoni musicalmente delicate. La voce di Michele Lobaccaro si avvicina a quella del maestro Franco Battiato, e anche l’ambiente sonoro è paragonabile a quello del cantautore catanese. Al di là del riferimento il disco vive però nella maniera più assoluta di vita propria, le strade percorse da Lobaccaro attingono esclusivamente dal romanzo di Daumal, da esso sgorgano proponendo una riflessione sul comportamento degli umani di fronte al controllo totalitario cui l’uomo di oggi è sottoposto in maniera sempre più assillante. Le canzoni dell’album spingono come il libro alla ricerca de “La montagna sacra” (titolo del film di Alejandro Jorodowsky, anch’esso ispiratosi a Daumal) perché c’è sempre bisogno di un di più di sacro nelle nostre vite, che faccia da ponte verso l’Assoluto. L’album è un gioiellino, delicato, riflessivo, raffinato, ottimamente suonato, con la partecipazione in un paio di brani di Nabil Salameh (cantante dei Radiodervish) e di Juri Camisasca, amico e collaboratore di Franco Battiato nonché cantautore e pensatore spirituale raffinato.

RICCARDO BARONE 13 feb 2024 20:58