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Brescia
di REDAZIONE 25 nov 2025 10:57

Oriente & Occidente. Da Chopin ad Arvo Pärt

Il 63° Festival pianistico internazionale di Brescia e Bergamo presenta la nuova edizione “Oriente & Occidente - Da Chopin ad Arvo Pärt”, che si terrà dal 27 aprile al 1 ottobre 2026. Dopo l’immersione nel folclore dei paesi latini, il Festival dedica questa edizione ai repertori e agli autori dell’Europa orientale e slava. Accanto ai nomi immortali di Čajkovskij, Rachmaninov, Prokof'ev, Šostakovič e Scriabin, il pubblico incontrerà anche le voci di Bartók, Dvořák, Janáček e Arvo Pärt in un percorso che unisce tradizione e contemporaneità, come esprime il sottotitolo scelto per quest’edizione.

Sui palcoscenici delle due città - a Brescia del Teatro Grande e del Teatro Sociale, che entra a pieno titolo tra i luoghi del Festival, e a Bergamo del Teatro Donizetti e del Sociale di Città Alta - si alterneranno i migliori pianisti della scena internazionale: Grigory Sokolov, Mikhail Pletnëv, Jan Lisiecki, Lilya Zilberstein, oltre che a giovani talenti che il Festival ha l’orgoglio di far conoscere al suo pubblico.

Principale novità del 2026 sarà una ‘coda lunga’ della 63esima edizione con due appuntamenti di primo piano in autunno. Due eventi straordinari che escono dal periodo tradizionale del Festival: il ritorno di Yuja Wang, accompagnata dalla Mahler Chamber Orchestra l’8 settembre al Teatro Donizetti, e quello di Beatrice Rana, protagonista di un recital al Teatro Sociale di Brescia il 1 ottobre. Anche per questa 63esima edizione Intesa Sanpaolo sarà a fianco del Festival in qualità di Main Partner.

"La seconda tappa del nostro itinerario prevede uno sguardo sull’Est d’Europa. Ritroveremo i volti familiari di molti compositori. Arvo Pärt, che è stato protagonista insieme a Beethoven del 44° Festival, oggi è tra i compositori viventi più eseguiti e amati dal pubblico. Di Chopin, in programma pure la scorsa edizione per via dei suoi trascorsi in terra di Spagna, riscopriremo le origini polacche. Pur avendo vissuto gran parte della sua vita in Francia, o forse proprio per questo, la musica di Chopin è pervasa da un sentimento di nostalgia verso una Patria lontana e immensamente amata. È un sentimento comune a molti grandi compositori di area slava che si traduce in una “tinta musicale” (usando un’espressione cara a Giuseppe Verdi) che sembra accomunare Čajkovskij a Dvořák, Musorgskij a Rimskij-Korsakov" ha dichiarato il direttore artistico Pier Carlo Orizio.

L’edizione 2026 sarà inoltre dedicata a una figura che ha segnato la storia del Festival e della musica italiana: Gianandrea Gavazzeni, nel trentennale della sua scomparsa. Il Festival ricorderà il direttore d’orchestra, compositore e musicologo bergamasco nella seconda parte del progetto Vite Parallele – inaugurato lo scorso anno in occasione del trentennale della scomparsa di Arturo Benedetti Michelangeli.

Il Maestro fu ospite due sole volte nel cartellone del Festival con memorabili concerti nel 1990 e 1991, tuttavia fu sempre vicino al Festival con incoraggiamenti e pubbliche manifestazioni di stima. "Proprio nel 1991 il Maestro si esibì con la Sinfonia Varsovia a Brescia e a Bergamo, ecco spiegato il significato di questo ritorno – ha sottolineato la presidente Daniela Gennaro Guadalupi –. Con un brano di Gavazzeni si aprirà inoltre il concerto del 29 maggio con ‘La Nota in più’, una collaborazione dal grande valore artistico e sociale. È un’iniziativa di cui il Festival è particolarmente orgoglioso, perché ribadisce quanto la musica non sia soltanto esperienza artistica, ma possa essere strumento di inclusione e relazione. Per ricordare il nostro illustre concittadino il Festival, la Fondazione Teatro Donizetti e la Fondazione Polli Stoppani proporranno un calendario di iniziative lungo tutto l’anno che presto verrà svelato al pubblico".

REDAZIONE 25 nov 2025 10:57