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Brescia
di MARCO MORI 21 feb 2019 08:28

Cani e gatti morituri

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Non confondo animali e persone, non metto sullo stesso piano la relazione tra le persone con quelle con un animale. Con buona pace di Regione Lombardia.

Ci vuole poco a capire la delicatezza dei funerali. Si incrociano storie, dolori e gioie di tanti che spesso si ritrovano insieme proprio e solo in quei momenti. Quando una persona se ne va parte con lei un mondo: questa è la ricchezza che perdiamo e, per chi crede, che poi ritroviamo in Dio. L’unicità e la sacralità della persona è, religiosamente e laicamente, custodita in quel corpo, che ha bisogno della delicatezza e della presenza della sua famiglia umana. Per questa ragione io non seppellirò mai una persona con il suo cane o il suo gatto. Lo dirò, con forza e convinzione, alla mia comunità. Non ho niente contro i cani e i gatti, ci mancherebbe. Se qualcuno lo vorrà fare, si troverà un altro prete che lo accompagnerà al cimitero (posto che lo trovi), ma io non ci andrò e se necessario farò obiezione di coscienza. Non confondo animali e persone, non metto sullo stesso piano la relazione tra le persone con quelle con un animale. Con buona pace di Regione Lombardia. E se mi si obietta che qualcuno la relazione affettiva l’ha avuta con il suo cane e il suo gatto, preferirò chiedere scusa di non essere stato in grado, come prete e come comunità, di offrirgli una relazione all’altezza del suo essere uomo. Perché il dramma è questo: seppelliamo i cani e i gatti con i nostri cari perché vogliamo fare tacere la nostra coscienza di non essere stati in grado di dare loro affetto. Mi si permetta, inoltre, una considerazione, per così dire, opposta: mi preoccupa la necrofilia del nostro tempo. Siamo ossessionati dal seppellire, ma un po’ meno dal far vivere. I cani e i gatti li seppelliamo con noi, giusto perché non rispettiamo più i nostri figli (a cui diamo sempre meno opportunità educative reali e intelligenti), le nostre donne (che maltrattiamo dichiarando di amarle), i nostri vecchi (che trattiamo a volte peggio degli animali), gli insegnanti (a cui diamo la colpa delle assenze educative di altri), i medici (a cui chiediamo miracoli senza rispettare la loro umanità e scientificità) e l’elenco potrebbe essere lungo. Ho il timore che, così, perdiamo ancora un briciolo la nostra umanità e, mentre ci preoccupiamo di seppellire con noi  gli animali, lasciamo impunemente morire milioni di esseri umani. Come se fosse tutto uguale.

MARCO MORI 21 feb 2019 08:28