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di MARIAGRAZIA ARDISSONE 30 gen 2025 08:03

Comunità e responsabilità

Ho letto con piacere la recente intervista, apparsa sul nostro settimanale, al Prefetto, Andrea Polichetti, da settembre 2024 a servizio della nostra città. Ricorda il nostro Prefetto l’importanza di “operare sempre al meglio per costruire insieme la comunità, (…) cercando di attivare quello che piace immaginare come una sorta di processo circolare che metta in contatto, in modo da agevolare la sintesi, tutte le realtà del territorio”. Istituzioni, comunità, territorio, realtà del territorio in relazione continua, di, con e per le persone. E sull’importante palco in cui tutti gli attori coinvolti agiscono, a mio avviso, molto più di una semplice collaborazione orientandosi a una vera e propria cooperazione, laddove cooperare significa operare insieme rispetto ai medesimi fini, credo che le nostre imprese abbiano un ruolo importante. Oltre a contribuire allo sviluppo dell’imprenditoria e alla crescita economica del territorio in cui sono inserite ed operano, le imprese, esercitando in piena consapevolezza la loro Responsabilità Sociale di Impresa, possono partecipare allo sviluppo di una dimensione di cittadinanza orientata alla civitas romana, con l’ambizione di partecipare all’edificazione di “comunità solidali”, raccomandate da Papa Francesco.

E se intendiamo le imprese come comunità organizzate di uomini orientate al raggiungimento di obiettivi imprenditoriali in pieno allineamento ai fini prefissati, mi piace ambire al pensiero che la Responsabilità Sociale d’Impresa (RSI), definita nel Libro Verde della Commissione Europea come “l’integrazione delle problematiche sociali ed ecologiche nelle operazioni commerciali e nei rapporti delle imprese con le parti interessate”, possa esser vista e agita in ottica di responsabilità civile d’impresa, come suggerisce il professor Zamagni, assumendosi le imprese stesse un ruolo più proattivo sulla scena nei confronti di ogni stakeholder. Mi ha altresì colpito e fatto riflettere la scelta del Vocabolario Treccani, in linea con il senso vero del fare comunità, nel volere indicare il termine “rispetto” come parola dell’anno 2024, con il fine di rinforzare la funzione indicatrice di un valore da condividere nella società civile. È forse anche un po’ amaro dover riconoscere l’urgenza di recuperare la parola “rispetto” nei comportamenti della società civile ma i tempi lo richiedono. E se rispetto, dal latino respicere, indica guardare indietro, avere cura, credo che nel fare comunità tutti siano chiamati a fare la propria parte, ognuno secondo la propria responsabilità: di singolo, di istituzione, di società civile e di impresa.

MARIAGRAZIA ARDISSONE 30 gen 2025 08:03