Democrazia e libertà

Pare dissonante evocare libertà, verità, giustizia, cultura, democrazia e sicurezza mentre tante parti del mondo vanno a fuoco e tanti innocenti muoiono in una barbarie che vorremmo dimenticare. Proviamo a riflettere a partire dal centesimo anniversario del documento degli intellettuali non fascisti, redatto da Benedetto Croce nel 1925 e ripreso in questi giorni in un nuovo appello firmato da centinaia di intellettuali. La storia insegni finalmente! Un secolo fa l’appello Crociano affermava tra l’altro: “Gl’intellettuali (…) hanno il solo dovere di attendere, con l’opera dell’indagine e della critica e le creazioni dell’arte, a innalzare parimenti tutti gli uomini e tutti i partiti a più alta sfera spirituale affinché con effetti sempre più benefici, combattano le lotte necessarie”. Un dovere alto, cuore della democrazia. Il dovere di superare le contrapposizioni partitiche per la difesa dei valori fondanti!
E ancora: “Noi non ci sentiamo, dunque, di abbandonare la nostra vecchia fede: la fede che da due secoli e mezzo è stata l’anima dell’Italia che risorgeva, dell’Italia moderna; quella fede che si compose di amore alla verità, di aspirazione alla giustizia, di generoso senso umano e civile, di zelo per l’educazione intellettuale e morale, di sollecitudine per la libertà, forza e garanzia di ogni avanzamento”. Rileggiamo ogni tanto queste riflessioni scritte all’inizio di un potere dittatoriale, con grande lungimiranza. Ogni dittatura, nell’abolire la democrazia o al fine di abolirla, ha attaccato i centri di produzione del sapere, guardando con fastidio alle persone colte e portando spesso al potere persone di modesta formazione e moralità. Solo la conoscenza, nelle sue varie forme, infatti è in grado di mettere in crisi facili certezze e di confutare le menzogne. Ciò dovrebbe farci riflettere non solo sulla libertà di informazione, ma anche sulla capacità di analisi delle notizie. Se vogliamo piegare la libertà della ricerca, ricordiamoci che solo in un contesto di libertà senza costrizioni cresce il sapere. Se siamo tentati dalle chiusure al diverso, dovremmo ricordarci che la biodiversità è un arricchimento per tutte le specie viventi. Abbiamo la fortuna di vivere in un continente, l’Europa, che – pur in forme diverse nei suoi Paesi – garantisce libertà di ricerca e di pensiero e consente di mettere in discussione le idee… Eppure non siamo esenti da rischi. Cerchiamo, dunque, di interpretare i segni dei tempi, di leggere i sintomi e di curarli prima di scivolare nelle situazioni dove solo chi ha la forza eroica di resistere al male potrà restituirci quanto a tutti verrà tolto. Il rischio della difesa della libertà è quello che più merita i nostri sforzi!
