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Brescia
di PAOLA ZINI 12 feb 2025 13:47

Educare alla progettualità

Quanto è difficile nelle nostre intense giornate rintracciare lo scopo delle nostre azioni, il fine di ciò che facciamo. C’è il rischio di percepirci incapaci di agire sul nostro destino, come se fosse già determinato da altri o da altro. Siamo su un treno in corsa, da cui è difficile scendere; a volte abbiamo la sensazione di perdere di vista la direzione e le fermate. Sembra venir meno la capacità progettuale, di proiezione verso il futuro, l’identificazione di uno scopo e il suo perseguimento, schiacciati in un continuo presente. Assistiamo alla crisi di progettualità, una crisi che si esprime nei diversi ambiti di vita, da quello lavorativo a quello affettivo.

Il contesto attuale sembra essere contraddistinto dalla temporaneità: la stabilità è sostituita dall’imprevedibilità, dalla fuggevolezza, dalla fragilità. Quale educazione, dunque, per vivere questo nostro tempo? È importante che l’educazione sostenga nel processo di auto-orientamento, scelta consapevole, progettazione esistenziale, affinché si possa davvero essere persone libere, in grado di orientarsi in un ventaglio di possibilità. C’è bisogno di una educazione alla progettualità, che sostenga la capacità di ricostruire e valorizzare la propria storia personale; c’è bisogno di dare voce ai desideri, ai sogni, alle speranze. In altre parole, l’educazione dovrebbe porsi l’obiettivo di aiutare le persone a delineare il proprio progetto, a partire dai desiderata, e accompagnarle nella sua realizzazione. Occorre, dunque, ricercare il senso della vita ad elaborare un progetto esistenziale, avendo cura dei propri sogni, che a volte lasciamo inascoltati.

Ognuno deve progressivamente decidere la direzione del suo sviluppo, in rapporto a un progetto. Orientandoci verso una destinazione si può superare la ‘condizione data’ e si diventa protagonisti del proprio divenire. Le persone vanno sollecitate a porsi la domanda: “che cosa sto facendo di me?”. Questo interrogativo ci sprona a porci in termini criticamente riflessivi nei confronti delle scelte di vita intraprese, ci mette nelle condizioni di effettuare una verifica dello scarto tra quanto sognato e quanto realizzato. La risposta può essere una conferma o può spronare a riprogettare il proprio cammino. Solo ponendoci questo interrogativo si è messi nelle condizioni di agire con intenzionalità, compiendo scelte, prendendo decisioni orientate a un fine, a un obiettivo. Educare alla progettualità vuol dire aiutare i soggetti a ristabilire un rapporto intenzionale con il mondo, stimolando il loro protagonismo.

PAOLA ZINI 12 feb 2025 13:47