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di CLAUDIO CAMBEDDA 09 apr 2025 15:11

Giudice di pace

Il nome rassicurante “giudice di pace” è il risultato di un accurato studio da parte del legislatore per risolvere il serio problema della Giustizia italiana. La figura del giudice di pace deriva dalla normativa inglese. Dopo la guerra dei 100 anni, addirittura dall’anno 1361, negli ordinamenti di Common Law si diffuse questa figura giurisdizionale, che riscuotendo enorme successo ne ha portato l’adozione anche in altri Paesi, come la Francia (per un certo periodo), il Belgio e la Svizzera. In Italia fu il Regno di Napoli, all’epoca dell’influenza di Napoleone, ad introdurre questa figura, che veniva nominata addirittura dallo stesso Imperatore. Fino ai primi decenni dopo l’Unità d’Italia il giudice di pace veniva eletto dal popolo, poi sparì dall’ordinamento fino alla legge 21 novembre 1991 n. 374, in sostituzione della figura del giudice conciliatore. Il giudice di pace è un magistrato onorario, nominato in base a concorso diverso rispetto a quello per magistrato togato.

La sua funzione è di decidere le controversie fra i cittadini di tipo “bagatellare”, di lieve valore economico. Se ci si chiede perché si sia atteso fino all’anno 1991 per inserire questa figura, la risposta è che fu il tentativo di risolvere il grosso problema dell’arretrato giurisdizionale e della lunghezza dei processi, aggiungendo alla figura del magistrato togato figure che potessero non arrecare troppi costi allo Stato e sgravare i giudici ordinari dal peso di una grande quantità di pratiche da smaltire. L’intento di decongestionare i tribunali si affiancava al desiderio di proporre ai cittadini una forma di giudizio più vicina alla popolazione. Nel corso degli anni, la figura del giudice di pace non è riuscita ad alleviare il problema della congestione dei processi e della loro eccessiva lunghezza, obbligando il legislatore ad introdurre altre procedure e metodi di sgravio (la mediazione, la negoziazione assistita). Dopo la riforma “Cartabia”, il giudice di pace ha visto aumentare la competenza per valore a 10mila euro per cause relative a beni mobili e 25mila per il risarcimento del danno derivante dalla circolazione.

Tuttavia nella quotidianità è in grave crisi organizzativa, come denunciato all’inizio dell’anno giudiziario dallo stesso rappresentante del Consiglio Superiore della Magistratura. La notizia più recente e più sconvolgente è che in una città come Napoli sia stato abolito uno degli uffici del giudice di pace. Il disagio è diffuso: nella nostra città, le difficoltà organizzative sono molte, per un ufficio che ha pochi giudici, pochi addetti alla cancelleria, a causa delle decisioni organizzative statuali. Anche il giudice di pace ha un pesante arretrato da smaltire.

CLAUDIO CAMBEDDA 09 apr 2025 15:11