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di DOMENICO SIMEONE 21 gen 2016 00:00

Il grido di aiuto degli adolescenti

Mentre gli oratori sperimentano le settimane educative, la cronaca ci invita a riflettere sulla necessità di un maggiore dialogo fra adulti e adolescenti, soprattutto per quanto concerne temi quali la sessualità. L'editoriale del n° 3 di "Voce" è di Domenico Simeone

Fatti di cronaca nera con adolescenti protagonisti ci interpellano come adulti (genitori, educatori, insegnanti, sacerdoti) e ci interrogano sulle nostre responsabilità educative. Il fenomeno di adolescenti che per pochi soldi offrono prestazioni sessuali è in crescita e probabilmente è più diffuso di quanto si pensi. Trova terreno fertile in una cultura consumistica che alimenta bisogni artificiosi e propone facili guadagni; esalta il corpo, ma poi lo banalizza e lo riduce a merce di scambio; propone una sessualità “liberata” dai condizionamenti del passato e poi la rende schiava di relazioni inautentiche e strumentali. La dissociazione dell’erotismo dall’affettività porta alla ricerca del piacere fine a se stesso e allontana dalla tenerezza e dall’intimità.

La sessualità precipita così nell’insignificanza perché spogliata di ogni mistero. Chiediamoci che cosa sappiamo di questi ragazzi che crescono accanto a noi. Parliamo spesso dell’adolescenza, ma abbiamo smesso di parlare con gli adolescenti e soprattutto abbiamo smesso di ascoltarli. Sono ragazzi per certi aspetti determinati e autonomi, ma tale determinazione e autonomia cede il passo all’insicurezza e al disorientamento quando sono chiamati a compiere delle scelte e ad investire in relazioni autentiche. Per far fronte alle esigenze di una prospettiva progettuale hanno bisogno di adulti che insegnino loro a mediare il desiderio. Hanno bisogno di testimoni credibili con cui confrontarsi per trovare la propria strada nel mondo, di adulti che sappiano “compromettersi” nella relazione educativa, di educatori che aprano loro le porte del futuro perché sogni, desideri e progetti possano trovare dimora, di adulti che sappiano educarli a un rapporto diverso con il proprio corpo e con la sessualità. Quando la sessualità è privata di un punto di vista che la situi nella relazione, oltre al rischio dell’incomprensione vi è il pericolo che si trasformi in uno strumento di uso e controllo dell’altro. L’educazione può aiutare gli adolescenti a comprendere la sessualità nella prospettiva del rapporto con sé stessi e con l’altro; questo include il rapporto con il proprio corpo, lo sviluppo della propria identità, la cura di sé, il rispetto e il riconoscimento dell’altro. Non si tratta di reprimere l’istinto, la pulsione, il desiderio, bensì di educare la persona dotata di istinti, di pulsioni, di desideri, ma anche di intelligenza e di volontà.

Questo progetto educativo può percorrere fondamentalmente tre vie: la via della affettività, la via della conoscenza e la via dell’etica, individuando di volta in volta la dignità dell’uomo o nella sua capacità di provare affetto, o nella sua capacità di conoscere, o nella sua capacità di agire in modo libero e responsabile. Queste dimensioni che possiamo anche chiamare pathos, logos e ethos, mostrano che i valori fondamentali per una educazione integrale della persona si basano su tre fondamentali esperienze: l’esperienza affettiva basata sul valore dell’amore, l’esperienza conoscitiva basata sul valore della verità, l’esperienza comportamentale basata sul valore della legge morale come legge che guida la libertà umana verso il volere il bene.

Tale sfida educativa può essere affrontata solo ricostituendo il patto di fiducia tra gli adulti che condividono responsabilità educative senza il quale non è pensabile né la società né tanto meno il suo compito educativo.
DOMENICO SIMEONE 21 gen 2016 00:00