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Palazzolo
di LUCIANO ZANARDINI 14 apr 2023 12:07

Il male è la droga, non chi la combatte

Il mondo delle dipendenze è complesso. La premessa è che solo chi ha provato da vicino ad accompagnare un familiare o un amico si rende veramente conto delle sofferenze psicologiche. La Comunità Shalom è abituata ai riflettori dei mezzi di comunicazione. Sì, perché per molti è difficile comprendere come una realtà, senza ricevere alcuna sovvenzione pubblica, riesca a portare avanti la sua missione nel tempo. Se fossimo in una delle tante istituzioni sociali nate nell’Ottocento, parleremmo tranquillamente di Provvidenza. Oggi lo pensiamo ma lo diciamo sottovoce perché abbiamo paura del sorriso di chi ci ascolta. È riduttivo pensare che un’inchiesta giornalistica possa riassumere 37 anni di servizio. Non possiamo pensare, non vogliamo pensare, che i tanti volontari presenti nella struttura siano inermi di fronte alle presunte violenze. Spendono il loro tempo e lo fanno con amore. Non bastano i lavori dei ragazzi. Non basta il laboratorio di falegnameria. Non basta l’agricoltura sociale. C’è dell’altro. La Comunità Shalom è una “Comunità di vita” che si occupa dal 1986 della riabilitazione e reinserimento sociale dei tossicodipendenti con patologie associate. C’è una famiglia più grande, volti noti e meno noti, che si fanno carico generosamente di offrire un’alternativa alla disperazione. La droga è disperazione. È bene ricordarlo anche a chi finge di non sapere. La droga rende violenti. La droga isola. La droga calpesta la dignità umana. Il male è la droga, non chi la combatte.

Ancora una volta ci sono grandi professionisti come Mario Calabresi che, in televisione, si stupiscono e parlano di “sconfitta della società. C’è un metodo terapeutico religioso che lascia molto perplessi, ci sono le famiglie che non hanno gli strumenti per gestire i problemi dei figli e li scaricano, c’è uno Stato che non è in grado di dare risposte”. Caro Calabresi, la sconfitta della società si chiama droga. Non è il tentativo di recuperare e ridare dignità ai ragazzi vittime delle dipendenze. Per chi sbaglia, ci sono i processi. C’è la magistratura. Nei tanti commenti sui social delle ultime ore ritroviamo la caccia al mostro che, in passato, vide protagonista un’altra Comunità, quella di San Patrignano. “Ti picchiano, ti bombardano di farmaci, sei obbligato a pregare, sennò scattano le ‘punizioni della suora’: vai in isolamento, o stai una settimana quasi senza dormire”. Così ha parlato Andrea Abbruzzese Saccardi, ospite per nove mesi della comunità Shalom su Piazzapulita. È il punto di vista di un utente. Può essere sufficiente a montare un castello di accuse? Sappiamo davvero che cosa significa convivere 24 ore, sette giorni su sette, con altre persone che hanno delle evidenti difficoltà e che nessuno all'esterno sa come gestire?

Possiamo dare voce anche a chi alla Shalom ha ritrovato la gioia di vivere e, finalmente, si è sentito amato? Un’ultima considerazione sulla Cristoterapia così come è stata definita. Chi entra sa che questo è l’approccio. Nessuna illusione o finzione. Perché fa così paura la preghiera? Perché fa paura pensare che dei giovani nel loro percorso di recupero possano beneficiare anche (ma non solo) della preghiera? Kierkegaard diceva che “la preghiera non cambia Dio, ma cambia colui che prega”. Vogliamo toglierci anche questa possibilità?

LUCIANO ZANARDINI 14 apr 2023 12:07

7 Commenti

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Mauro Mazzoldi

Bravo ben scritto. Aggiungo , chi non si sporca le mani è un vigliacco. Non mi stupisce Calabresi il quale ha tradito suo padre diventando direttore di Repubblica tempo fa'. Oggi lo ha nuovamente dimostrato. Spiace molto. Mauro Mazzoldi

Maffei Giuseppina

Sono d'accordo pienamente con te, sono una mamma Shalom cioè una mamma il cui figlio ha effettuato un percorso in Shalom, sono veramente arrabbiata con chi dipinge la Comunità come un lager, mio figlio dopo il percorso sta bene e di questo devo ringraziare Suor Rosalina, il mio è il pensiero di molte mamme che hanno avutoi figli in quella Comunità. È tutto falso, non fatevi ingannare da questo scempio mediatico , ci sono regole da rispettare e devono essere rispettate chi non è d'accordo se ne va. Spesso siamo noi genitori disperati che chiediamo alla Suora di trattenere i ragazzi, cosa ne sapete voi di lotte familiari della disperazione che ci sono nelle famiglie con figli che hanno problemi di droga? Quello che è stato mandato in onda non offende solo la Comunità ma anche noi genitori che non parcheggiamo o ci liberiamo dei figli lasciandoli li ma vogliamo che guariscano che ritornino ad essere pienamente coscienti e liberi di prendere decisioni , è così che è ora mio figlio, non grazie a questi pseudo psichiatri o a questi idioti di giornalisti ma grazie alla Comunità grazie a Suor Rodalina

VITTORIO

SIAMO ALLA FRUTTA, SOLO CHI FREUENTA E CHI DENTRO PUO CAPIRE QUANTE DIFFICOLTA QUALEFATICA FANNO I RAGAZZI PER RITROVARSI, E QUANTE SANTE ANIME SI OCCUPANO DI LORO!!! SUORA E DIO COMPRESI.

Anna

Ma che ne sanno ste persone che sanno solo giudicare, i genitori non buttano via i figli nella comunità, ma li allontaniamo e contemporaneamente li proteggono dal male che si è accanito su di loro questo è la droga .... Morte!!!!Grazie Shalom che ci hai aperto uno spiraglio di vita per noi familiari e soprattutto per questi ragazzi. Grazie,grazie grazie.

Sofia

Vi focalizzate sulla droga e su come "salvare i drogati", che, per prima cosa, non sono "drogati" ma sono persone che soffrono di dipendenza da sostanze e che non vanno assolutamente punite per questo. In secondo luogo, li dentro ci sono mille tipologie di disturbi mentali e non mi sciocca molto il fatto che le famiglie disperate di fronte a figli con dipendenza da sostanze, disturbi alimentari, compulsivi, depressivi gravi e via dicendo, si rivolgano a queste apparenti comunità terapeutiche, dopo anni di attese, inutili e sfiancanti, di uno stato che è completamente assente di fronte ai problemi di salute mentale e che non lascia la possibilità di cura a chi soffre. Detto tutto ciò, Shalom NON E' una comunita terapeutica. Oggi la psicologia e la psichiatria sono discipline fondate sullo studio scientifico delle terapie e dei risultati che queste offrono. Punire, denigrare, privare, menare e costringere le persone non risulta essere terapeutico in nessun articolo di nessuna rivista scientifica del mondo! La suora in questione si dovrebbe vergognare e chi ha scritto questo articolo con lei! Parlate di Cristoterapia ma Cristo di rivolta in tomba ogni volta che vede trattare le persone in modo disumano come accade all'interno di questa comunità. Nessuno pensa che pregare sia un problema, tutto quello che accade li dentro è illegale, privo di senso e disumano! questo SI e' un problema!

Paolo

Scusate, lavoro nelle dipendenzer da oltre 30 anni, mai alzato un dito, mai detto nemmeno una parola minimamente insultante ad un ospite. Non mi parlate di risultati, sono nel settore e ne capisco abbastanza per dire che è molto difficile vantare statistiche affidabili, sappiamo bene che una persona si può definire "guarita" solo anni dopo che ha terminato la cura, dire ne ho in comunità 200 non significa dire ne ho guariti 200. Da anni accolgo ragazzi che mi raccontano l'ersperienza in Shalom, e non possono essersi messi tutti d'accordo, persone che sono state lì in periodi diversi raccontano la stessa cosa. La follia della carriola, il picchio della suofra, le notti in piedi, le notti in Pedrali... In particolare mi colpisce l'aspetto religioso perchè non potete farmi credere che Gesù Cristo possa apprezzare questo modo di agire: Mi pacerebbe che mi rispondeste nel merito, non tanto affermando o negando le cose che riporto, sappiamo entrambi quanto i fatti siano innegabili. Mi piacerebbe sentire una motivazione, che non sia come dire che la carriola la portano per ore al fine di abbassare l'aggressività, non è necessario aver studiato psicologia per capire quanto sia assurdo calmare una persona aggressiva mettendole a disposizione manciate di sassi...

Michele Baboni

Buongiorno, sono uno studente universitario che sta svolgendo una ricerca sul tema della comunità Shalom. Mi piacerebbe contattarti per farti qualche domanda, sarebbe disponibile eventualmente? In caso mi scriva alla mail babonimichele.work@gmail.com