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Brescia
di GIOVANNI GHIDINELLI 13 gen 2023 12:09

Irc e l'Italia del domani

Il Ministero dell’Istruzione e del Merito, nel considerare come investire al meglio i fondi previsti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, ha presentato una serie di azioni per iniziare a pensare “la scuola per l’Italia di domani”. Gli interventi riguardano le infrastrutture, con nuove aule didattiche e laboratori per scuole 4.0, con ambienti di apprendimento innovativi e cablati in rete, ma anche opere per garantire la messa in sicurezza degli edifici; non mancano azioni di prevenzione e contrasto alla dispersione scolastica, con percorsi di orientamento, di potenziamento delle competenze di base, di motivazione e accompagnamento, così come itinerari formativi e laboratoriali al di fuori dell’orario curricolare afferenti a diverse discipline e tematiche.

Un impegno doveroso nei confronti della scuola, talvolta abbandonata a se stessa, ma che da solo non basta a ripensarne gli obiettivi e le metodologie nella mutata società di oggi, così come non è sufficiente a riportare al centro della riflessione la formazione globale della persona, con i suoi interrogativi di senso, il bisogno di confronto con l’altro e il desiderio di una propria identità. In questo contesto, l’Insegnamento della Religione Cattolica (IRC) si presenta come occasione per rendere effettiva quella “formazione integrale della persona” che, come afferma il Testo Unico della scuola, è l’obiettivo di tutto il sistema scolastico e che non può prescindere dalla dimensione religiosa e interiore della persona: nei percorsi scolastici, dalla scuola dell’infanzia alla scuola secondaria di secondo grado, è questa cultura religiosa e del cattolicesimo in particolare che l’IRC offre al patrimonio storico, culturale e civile dell’Italia.

“La scuola per l’Italia di domani” non può che passare anche dall’IRC, una disciplina che contribuisce alle finalità della scuola e che viene scelta dalla maggioranza delle alunne e degli alunni e delle loro famiglie (nella Diocesi si tratta di oltre il 75%) proprio perché fornisce gli strumenti per cogliere, interpretare e gustare meglio le espressioni culturali, religiose e artistiche dell’esperienza umana; un’opportunità aperta a tutti, anche a chi fa riferimento ad altre religioni o non è credente, per maturare una personalità capace di accoglienza e dialogo, guidati da docenti aggiornati e qualificati (in possesso dei titoli di studio richiesti dallo Stato e riconosciuti idonei dalla Chiesa), nello sperimentare in aula metodologie didattiche innovative, anche con l’uso del digitale. Un percorso culturale, quello proposto dall’IRC, che desidera contribuire a un inserimento responsabile nella vita civile e sociale, educando all’esercizio della libertà, in una prospettiva di giustizia e di pace e in piena sintonia con le finalità di una scuola 4.0.

GIOVANNI GHIDINELLI 13 gen 2023 12:09