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di PAOLO CORSINI 15 set 2022 14:43

Spunti per un discernimento politico

Di recente si è riaperta la discussione intorno alla rilevanza o meno del contributo dei cattolici alla politica italiana. In vista delle imminenti elezioni, cinquanta personalità cattoliche impegnate nel mondo del volontariato, della società, della cultura e delle istituzioni, perfettamente consapevoli del legittimo pluralismo degli orientamenti e delle militanze, nella loro autonoma responsabilità, hanno stilato un documento titolato “spunti per un discernimento politico”, nel quale si enucleano alcune priorità programmatiche. Priorità certo non esaustive, selezionate e sinteticamente trattate (“discernimento” significa scegliere) secondo criteri politici, di visione della società, che impegnano solo in firmatari. Nessuna presunzione di intestarsi l’esclusiva di una ispirazione cristiana.

Tra loro: Piero Grasso, Emiliano Manfredonia (Acli), Savino Pezzotta, don Ciotti, don Colmegna, Luigino Bruni, Rosy Bindi, Guido Formigoni, Fulvio De Giorgi, Franco Monaco, Paolo Corsini, Vannino Chiti, Emanuele Rossi, Roberto Zaccaria, Lucio Romano, Alessandro Castegnaro …… Priorità quali: la questione sociale, la sfida ambientale, l’immigrazione, la centralità della cultura e della educazione, la legalità e la lotta alla mafia, il fisco, la difesa della Costituzione, la pace e la guerra pressoché scomparse dal confronto elettorale. Tutte priorità da inscrivere, secondo i firmatari, nell’orizzonte universalistico della pace, della giustizia e della salvaguardia del creato. Secondo una ispirazione coerente con le due encicliche sociali di Francesco. L’opposto del provincialismo di gran parte dell’offerta politica.

Un punto di vista di parte, ma non di partito, che si offre alla libera, pubblica discussione tra i cattolici e tra tutti gli uomini di buona volontà. Il documento intenzionalmente enuncia dei sì e dei no, si propone cioè di sottrarsi a un certo genericismo/concordismo che spesso connota i pronunciamenti di matrice cattolica. Sulla questione sociale: sì al reddito di cittadinanza ancorché rimodulato. Sulla sfida ambientale: no al rinvio della transizione ecologica motivato dall’emergenza energetica. Sull’immigrazione: no alla propaganda, alla chiusura dei porti, al blocco navale; sì ai flussi programmati, al diritto di asilo, alla collaborazione con le Ong. Sul fisco: no a flat tax e condoni, sì a progressività e lotta all’evasione. Su sanità e scuola sì a ulteriori investimenti pubblici. Su legalità e giustizia: un innalzamento della soglia della vigilanza da anni manifestamente abbassata. Sulla Costituzione: no a presidenzialismo e autonomia differenziata. Sulla guerra: sì a un’autonoma posizione europea, no alla rassegnazione all’escalation bellica. In tutto: no alla fiera delle promesse demagogiche insostenibili che, ancor prima di sfasciare i conti pubblici e ipotecare il futuro dei giovani, offendono l’intelligenza dei cittadini elettori.

PAOLO CORSINI 15 set 2022 14:43