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di MARIO NICOLIELLO 26 mar 2015 00:00

Volontariato d'ateneo

Mettersi al servizio degli altri, dedicare un po’ di tempo a chi ne ha bisogno: due momenti che possono arricchire il percorso universitario

Ogni anno l’Università degli studi di Brescia stanzia nel proprio bilancio un contributo da destinare alle iniziative culturali e sociali proposte dagli studenti. L’importo – da qualche stagione pari a 65mila euro – viene utilizzato sovente per organizzare convegni, seminari, proiezioni cinematografiche, ma anche corsi di teatro, fotografia, disegno, piuttosto che mostre o viaggi studio. Con l’ultimo bando è stata finanziata anche l’Officina del volontariato, quattro incontri nelle facoltà dell’Università bresciana per far avvicinare gli studenti a questo mondo particolare.
Dopo Medicina, Ingegneria e Giurisprudenza, l’Officina ha chiuso il suo viaggio a tappe approdando a Economia.

La sede di contrada Santa Chiara è stata così il palcoscenico di “Scegli il tuo volontariato”, un momento formativo organizzato dalla Pastorale universitaria della diocesi di Brescia e dal Centro servizi volontariato di Brescia. Gli studenti hanno potuto incontrare le associazioni bresciane attive nel settore così da potersi lasciare tentare da un’esperienza stimolante. Mettersi al servizio degli altri, dedicare un po’ di tempo a chi ne ha bisogno: due momenti che possono arricchire il percorso universitario. Al termine della rassegna l’aspetto da rimarcare è l’interesse dimostrato dagli universitari verso il mondo del volontariato. In tutte le sedi la partecipazione e l’attenzione verso l’operato concreto delle associazioni lasciano trasparire una voglia di conoscere mondi nuovi, di esplorare territori finora ignoti, di scegliere una via particolare per occupare il proprio tempo libero, per vivere in maniera integrale il percorso di studi.

In un periodo storico in cui le difficoltà di inserimento nel mondo del lavoro crescono mese dopo mese, fa piacere constatare come l’interesse verso il volontariato non venga meno. L’auspicio è che dall’Officina possano nascere frutti concreti. In termini sia di partecipazione attiva degli studenti sia di capacità di questi ultimi di produrre qualcosa di nuovo. La congiuntura generale negativa sembra, infatti, scoraggiare i giovani dal creare nuove iniziative, dal coltivare quel sogno imprenditoriale che è stato alla base del successo delle generazioni precedenti. Il mondo del volontariato può consentire ai giovani di dare sfogo alla propria creatività, di fare qualcosa di buono senza ambire a un tornaconto economico. Di sperimentare, in ultima analisi, una nuova possibilità di impegno attivo che da un lato possa arricchire la formazione, dall’altro possa essere spendibile nel proprio curriculum.
MARIO NICOLIELLO 26 mar 2015 00:00