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Città del Vaticano
di REDAZIONE 03 apr 2023 07:35

Gesù chiede di essere amato in tutti gli esclusi

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A un giorno dalle dimissioni dal Gemelli papa Francesco ha presieduto in piazza San Pietro la celebrazione della Domenica delle Palme

Una Piazza San Pietro affollata da circa 60mila fedeli ha accolto ieri mattina papa Francesco che il giorno dopo le dimissioni dal Policlinico Gemelli non ha rinunciato a presiedere la celebrazione della Domenica delle Palme che ha aperto la Settimana Santa. Ai piedi dell'obelisco, il Papa ha benedetto i rami di ulivo in apertura della Santa Messa celebrata dal card. Leonardo Sandri, vice decano del Collegio Cardinalizio.

Nell’omelia papa Francesco ha ricordato che le sofferenze patite da Gesù sono state di tipo fisico, dalla flagellazione fino alla crocifissione, e sofferenze dell’anima come il tradimento, lo scherno, la fuga dei discepoli. In tutte le circostanze, osserva il Papa, Gesù poteva contare sulla vicinanza del Padre. Poi “accade l’impensabile; prima di morire Egli grida: “Dio mio, Dio mio perché mi hai abbandonato?”. E ha commentato: “La sofferenza più lacerante, è la sofferenza dello spirito: nell’ora più tragica Gesù prova l’abbandono da parte di Dio. Mai, prima di allora, aveva chiamato il Padre con il nome generico di Dio. Mai. Padre... L’evento è reale, è l’abbassamento estremo, cioè l'abbandono del suo Padre, l'abbandono di Dio. Il Signore arriva a soffrire per amore nostro quanto per noi è difficile persino comprendere. Non è facile capire questo... Vede il cielo chiuso, sperimenta la frontiera amara del vivere, il naufragio dell’esistenza, il crollo di ogni certezza: grida “il perché dei perché”.

Ma proprio dall'interno della sofferenza, sono state altre considerazioni di papa Francesco scaturisce la speranza. Sulla croce Gesù non si lascia vincere dalla disperazione, grida l’abbandono ma subito dopo si affida, si consegna al Padre. E “continua ad amare i suoi”, perdona chi lo ha crocifisso. “L’abisso di tanti mali nostri – ha affermato il Papa - viene immerso in un amore più grande, così che ogni nostra separazione si trasforma in comunione". In Gesù abbandonato si manifesta l’amore di Dio, un amore che può “trasformare i nostri cuori di pietra” spingendoli “a cercarlo e ad amarlo” in tutti gli abbandonati in cui Lui stesso è presente. Papa Francesco, ricordando a braccio, la vicenda di un uomo, un senza fissa dimora, che qualche mese fa è morto solo sotto il Colonnato di San Pietro, ha affermato ancora: “Oggi, fratelli e sorelle, ci sono tanti “cristi abbandonati”. Ci sono popoli interi sfruttati e lasciati a sé stessi; ci sono poveri che vivono agli incroci delle nostre strade e di cui non abbiamo il coraggio di incrociare lo sguardo; ci sono i migranti che non sono più volti ma numeri; detenuti rifiutati, persone catalogate come problemi. Ma ci sono anche tanti "cristi abbandonati" invisibili, nascosti, che vengono scartati coi guanti bianchi: bambini non nati, anziani lasciati soli - che può essere tuo papà, tua mamma forse, il nonno, la nonna…-, ammalati non visitati, disabili ignorati, giovani che sentono un grande vuoto dentro senza che alcuno ascolti davvero il loro grido di dolore. E non trovano un'altra strada che il suicidio. Gli abbandonati di oggi, i cristi di oggi”.

Dall’abbandono di Gesù, è stato l’invito del Papa, deriva dunque per una richiesta, quella di non lasciare solo nessuno, di non escludere nessuno perché i rifiutati e i soli sono "icone viventi" di Lui. Francesco conclude la sua riflessione con un invito preciso: “Chiediamo oggi questa grazia: di saper amare Gesù abbandonato e di saper amare Gesù in ogni abbandonato, in ogni abbandonata. Chiediamo la grazia di saper vedere, di saper riconoscere il Signore che ancora grida in loro. Non permettiamo che la sua voce si perda nel silenzio assordante dell’indifferenza. Non siamo stati lasciati soli da Dio; prendiamoci cura di chi viene lasciato solo”.

Nel corso dell’Angelus che ha fatto seguito alla celebrazione papa Francesco ha ringraziato per le preghiere e la vicinanza, avvertite nei giorni del suo ricovero al Gemelli.  Quindi, è tornato a parlare della tanto desiderata pace in Ucraina e ai fedeli ha raccomandato di vivere la Settimana Santa imparando dalla Vergine Maria che "ha seguito il suo Figlio con la vicinanza del cuore, era un’anima sola con Lui". Prima di rientrare in Vaticano papa Francesco ha percorso a lungo la piazza spingendosi ben oltre il Colonnato salutando e benedicendo i numerosi fedeli che lo attendono per manifestargli il loro affetto.

REDAZIONE 03 apr 2023 07:35