lock forward back pause icon-master-sprites-04 volume grid-view list-view fb whatsapp tw gplus yt left right up down cloud sun
di MICHELA NICHOLAIS 25 giu 2021 08:36

I sogni, la memoria e la preghiera

“Anche quando tutto sembra buio, come in questi mesi di pandemia, il Signore continua a inviare angeli a consolare la nostra solitudine e a ripeterci: ‘Io sono con te tutti i giorni’”. Ad assicurarlo è il Papa, che nel primo messaggio per la Giornata mondiale dei nonni e degli anziani, in programma il 25 luglio, menziona gli affreschi di Giotto nella cappella degli Scrovegni, per spiegare la Giornata, “dopo un lungo isolamento e una ripresa della vita sociale ancora lenta: che ogni nonno, ogni anziano, ogni nonna, ogni anziana – specialmente chi tra di noi è più solo – riceva la visita di un angelo! Alcune volte essi avranno il volto dei nostri nipoti, altre dei familiari, degli amici di sempre o di quelli che abbiamo conosciuto proprio in questo momento difficile”. “Il Signore è eterno e non va mai in pensione. Io stesso posso testimoniare di aver ricevuto la chiamata a diventare Vescovo di Roma quando avevo raggiunto, per così dire, l’età della pensione e già immaginavo di non poter più fare molto di nuovo. Il Signore sempre è vicino a noi, sempre, con nuovi inviti, con nuove parole, con la sua consolazione, ma sempre è vicino a noi”.

Il mandato ai suoi coetanei: “Qual è la vocazione nostra oggi, alla nostra età? Custodire le radici, trasmettere la fede ai giovani e prendersi cura dei piccoli. Non importa quanti anni hai, se lavori ancora oppure no, se sei rimasto solo o hai una famiglia, se sei diventato nonna o nonno da giovane o più in là con gli anni, se sei ancora autonomo o se hai bisogno di essere assistito, perché non esiste un’età per andare in pensione dal compito di annunciare il Vangelo, dal compito di trasmettere le tradizioni ai nipoti”. “C’è bisogno di te per costruire, nella fraternità e nell’amicizia sociale, il mondo di domani: quello in cui vivremo – noi con i nostri figli e nipoti – quando la tempesta si sarà placata”. Nel messaggio, il Papa dà a più riprese del “tu” ai suoi destinatari: tutti “dobbiamo essere parte attiva nella riabilitazione e nel sostegno delle società ferite”, l’indicazione per uscire dalla pandemia. “Quanti di voi si fanno questa domanda: la mia solitudine non è un macigno troppo pesante?”, incalza Francesco. È la stessa domanda che Gesù si è sentito rivolgere da Nicodemo: “Come può nascere un uomo quando è vecchio?”. “Ciò può avvenire, risponde il Signore, aprendo il proprio cuore all’opera dello Spirito Santo”. I sogni, la memoria e la preghiera sono i tre pilastri che dovranno sorreggere la “nuova costruzione” del futuro di cui sono parte attiva gli anziani. “Il futuro del mondo è in questa alleanza tra i giovani e gli anziani”.

MICHELA NICHOLAIS 25 giu 2021 08:36