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Ginevra
di REDAZIONE 21 giu 2018 08:01

Il pellegrinaggio ecumenico di Francesco

Il Papa è in volo verso Ginevra per una visita al World Council of Churches, organizzazione che raccoglie circa 350 chiese cristiane di tutto il mondo, in occasione del 70° della sua fondazione. Nel pomeriggio la Messa al Palasport davanti a più di 40mila fedeli

La mattina, una preghiera solenne per l’unità della Chiesa, per il genere umano, per il creato. Il pomeriggio un confronto serrato sull’impegno delle Chiese per la pace e la giustizia, ovunque nel mondo sono minacciate. Su questo duplice binario si sta per svolgere a Ginevra la visita di Papa Francesco al quartier generale del Consiglio mondiale delle Chiese, in occasione delle celebrazioni dei 70 anni di questo organismo ecumenico che dal 1948, raccoglie 348 Chiese anglicane, evangeliche, ortodosse e vetero-cattoliche sparse in tutto il mondo. Ad illustrare il Wcc si appresta ad accogliere il Papa nella sua storica sede è Georges Lemopoulos, greco, del Patriarcato ecumenico, uno delle circa 100 persone che da tutto il mondo e da tutte le Chiese, lavorano a Ginevra nel centro ecumenico.

L’arrivo del Papa è previsto per le 10.10 all’aeroporto di Ginevra, dove si svolgerà subito dopo la cerimonia di benvenuto e l’incontro privato con il presidente della Confederazione. Poi Francesco si trasferirà in macchina, insieme a tutta la delegazione vaticana, al Wcc. Qui sarà accolto dal segretario generale, il rev. Olav Fykse Tveit, luterano, di origine norvegese, insieme alla moderatora la teologa anglicana, originaria del Kenya, Agnes Aubom, e dai due vice-moderatori del Wcc, il metropolita Gennadios di Sassima, del Patriarcato ecumenico di Costantinopoli, e la vescova metodista statunitense, Mary Ann Swenson.

Il gruppo entrerà, quindi, nella cappella del Consiglio ecumenico. Il Papa e il seguito accenderanno delle candele e si recheranno in processione all’altare portando una Croce e un Vangelo. La “Cappella” del Wcc è ricca di simboli, di storia. Colpiscono due Croci, entrambe in ferro, costruite con i resti delle bombe. Una proveniente dalla Liberia, l’altra risalente alla seconda guerra mondiale, “segno che la Croce può trasformare la morte in Redenzione, la divisione in riconciliazione, la distruzione in speranza e vita”.

Sull’altare ci saranno sei sedie sulle quali saranno seduti il Papa e il cardinale Kurt Koch, presidente del Pontificio Consiglio per l’unità dei cristiani, e per il Wcc, il segretario generale Tveit, la moderatora e i due vice-presidenti. Nella cappella invece saranno presenti circa 300 persone. Tra questi ci saranno i membri del Comitato centrale del Wcc, composto da 150 delegati di Chiese di tutto il mondo che, in questi giorni, tengono la loro riunione biennale a Ginevra, per fare il bilancio del lavoro svolto in questo periodo e tracciare le priorità future. Il Papa terrà un’omelia. Ai giovani saranno affidate le letture delle intenzioni di preghiera, per l’unità della Chiesa, l’umanità e il creato. Alla fine il Papa leggerà una preghiera per l’unità dei cristiani e tutti insieme reciteranno il Padre Nostro.

Al termine di questo momento papa Francesco si trasferirà all’Istituto di Bossey, che mira a formare in un ambiente multiculturale, gruppi di studenti di tutto il mondo all’ecumenismo. Dopo il pranzo, alle 15.45, tornati di nuovo nella sede del Wcc, l’incontro ecumenico dove dopo i discorsi del segretario generale Tveit e della moderatora Aubom, papa Francesco prenderà di nuovo la parola. È il secondo momento della giornata, quello dedicato all’impegno nel sociale. I discorsi infatti – dicono al Wcc – saranno tutti centrati “sui temi della pace, della giustizia e della presenza delle Chiese nel mondo”. Un terreno particolarmente caro al Consiglio ecumenico che, in questi uffici, coordina e promuove un lavoro capillare delle Chiese nel mondo sostenendo progetti a favore della promozione della pace e della solidarietà e intervenendo in caso di emergenze. Le aree geografiche in cui il Wcc è impegnato sono molteplici, si va dai Paesi del Medio Oriente (Gerusalemme, Siria, Giordania) alla Corea del Nord, dalla Repubblica democratica del Congo al Sudan e Sud Sudan. Si palerà sicuramente del problema dei rifugiati e della conferenza su “Migrazioni, xenofobia e populismi” che si svolgerà, dal 12 al 15 settembre, a Roma, promossa congiuntamente dal Wcc e dal Dicastero vaticano per lo sviluppo umano integrale.

Al termine dell’incontro ecumenico papa Francesco si recherà al Palaexpo per la celebrazione della Santa Messa delle 17,30. Sono previsti almeno 40.000 fedeli, provenienti anche dalla vicina Francia e che potranno seguire la celebrazione anche sui maxischermo allestiti nelle vicinanze dell’edificio.

Dopo il congedo dai vescovi della Conferenza episcopale svizzera, presieduta dal vescovo di Losanna, Ginevra e Friburgo mons. Charles Morerod e dai rappresentanti della Nunziatura apostolica e della Missione presso l’Ufficio delle Nazioni Unite e Istituzione specializzate a Ginevra, il Papa tornerà in aeroporto da dove ripartirà per Roma.

REDAZIONE 21 giu 2018 08:01