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Città del Vaticano
di REDAZIONE 21 mar 2022 07:36

Massacro insensato, guerra ripugnante

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Al termine dell'Angelus le accorate parole del Papa perché cessi la guerra in Ucraina

Ancora volta papa Francesco è tornato a chiedere la fine della guerra in Ucraina. A poche ore dall’intervento al Congresso Internazionale “Educare alla democrazia in un mondo frammentato”, promosso dalla Fondazione Pontificia Gravissimum Educationis, al termine della recita dell’Angelus di ieri ha nuovamente condannato la violenta operazione militare russa in Ucraina. “Non si arresta - sono state le sue parole - la violenta aggressione contro l’Ucraina, un massacro insensato dove ogni giorno si ripetono scempi e atrocità. Non c’è giustificazione per questo! Supplico tutti gli attori della comunità internazionale perché si impegnino davvero nel far cessare questa guerra ripugnante. Anche questa settimana missili e bombe si sono abbattuti su civili, anziani, bambini e madri incinte. Sono andato a trovare i bambini feriti che sono qui a Roma. A uno manca un braccio, l’altro è ferito alla testa... Bambini innocenti. Penso ai milioni di rifugiati ucraini che devono fuggire lasciando indietro tutto e provo un grande dolore per quanti non hanno nemmeno la possibilità di scappare. Tanti nonni, ammalati e poveri, separati dai propri familiari, tanti bambini e persone fragili restano a morire sotto le bombe, senza poter ricevere aiuto e senza trovare sicurezza nemmeno nei rifugi antiaerei. Tutto questo è disumano! Anzi, è anche sacrilego, perché va contro la sacralità della vita umana, soprattutto contro la vita umana indifesa, che va rispettata e protetta, non eliminata, e che viene prima di qualsiasi strategia! Non dimentichiamo: è una crudeltà, disumana e sacrilega! Preghiamo in silenzio per quanti soffrono”.

Papa Francesco ha poi sottolineato la vicinanza dei Pastori alla popolazione ucraina rimasta sotto le bombe “Ho sentito in questi giorni alcuni di loro al telefono, come sono vicini al popolo di Dio. Grazie, cari fratelli, care sorelle, per questa testimonianza e per il sostegno concreto che state offrendo con coraggio a tanta gente disperata! Penso anche al Nunzio Apostolico, appena fatto Nunzio, Monsignor Visvaldas Kulbokas, che dall’inizio della guerra è rimasto a Kyiv insieme ai suoi collaboratori e con la sua presenza mi rende vicino ogni giorno al martoriato popolo ucraino. Stiamo vicini a questo popolo, abbracciamolo con l’affetto, e con l’impegno concreto e con la preghiera. E, per favore, non abituiamoci alla guerra e alla violenza!”.

Il Pontefice ha poi invitato all’accoglienza: “Non stanchiamoci di accogliere con generosità – sono state le sue parole - come si sta facendo: non solo ora, nell’emergenza, ma anche nelle settimane e nei mesi che verranno. Perché voi sapete che al primo momento, tutti ce la mettiamo tutta per accogliere, ma poi, l’abitudine ci raffredda un po’ il cuore e ci dimentichiamo. Pensiamo a queste donne, a questi bambini che con il tempo, senza lavoro, separate dai loro mariti, saranno cercate dagli “avvoltoi” della società. Proteggiamoli, per favore”. Ha poi Invitato ogni comunità e ogni fedele a unirsi a lui venerdì 25 marzo, Solennità dell’Annunciazione, nel compiere un solenne Atto di consacrazione dell’umanità, specialmente della Russia e dell’Ucraina, al Cuore immacolato di Maria, 2affinché Lei, la Regina della pace, ottenga al mondo la pace”.

REDAZIONE 21 mar 2022 07:36