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Brescia
di ANGELO ONGER 15 dic 2016 14:03

Navigatore provetto

Papa Francesco è un comunicatore provetto, come lo fu il card. Martini, perché arriva alla gente con la forza di chi crede in quello che dice

Quando ho scoperto che con papa Francesco condivido non solo l’anno ma anche il mese della data di nascita, mi sono preso una botta di vita. Della serie: se lui può fare il Papa, forse anch’io posso continuare a “darmi da essere”, più che a “darmi da fare”. Ma poi il pensiero è andato oltre e, man mano passavano i giorni e i mesi, ho avuto modo, insieme a molti, di apprezzare la sua fede, la sua semplicità coinvolgente, la lucidità con cui è venuto coniugando la Parola di Dio con i dolori e le gioie degli uomini. Con lo spirito di un giovane adulto.

Comunicazione. Quanto al tema che professionalmente mi tocca, la comunicazione, penso che sia un grande comunicatore. Uno dei tormentoni quotidiani annega tutti nella palude dei nati digitali e dei tecno-deficienti, dei vissuti reali e delle fantasticherie virtuali, di quelli che bucano lo schermo e dei talenti sconosciuti degli imbranati. Sono convinto che papa Francesco sia un navigatore provetto, oltre la palude. A conferma di quanto sosteneva, nel Settecento, Georges-Louis Leclerc de Buffon: “lo stile è l’uomo”. Alla faccia di tutte le macchine passate, presenti e future. È sempre l’uomo che decide la qualità della comunicazione. Perché si può inventare lo storytelling, ma se quello che la racconta è un fallabollitore si fa più presto a dire che siamo nel campo dei cacciaballe. Papa Francesco buca lo schermo (e tutte le tecnologie) con la forza di chi crede in quello che dice e dice quello in cui crede.

Ed è molto attento alla qualità dei contenuti da comunicare. Non a caso nella esortazione apostolica Evangelii gaudium ha dedicato molte pagine all’omelia e alla predicazione in genere. Nei suoi interventi colpisce la semplicità con cui conduce la meditazione sulla Parola coniugandola con la realtà quotidiana. In questo ambito richiama un altro grande comunicatore gesuita, il card. Martini. È un’arte che appartiene alla sfera del discernimento, una virtù bistrattata nella palestra dell’etere frequentata anche da una lunga serie di stupidi, la rete.

C’è poi da aggiungere che molto spesso Papa Francesco si manifesta come uno degli eredi del bambino che ebbe il coraggio di seppellire il conformismo gridando che il re era nudo. Infatti è forse l’unica persona, di grande autorità, che non perde occasione per denunciare tutte le storture di un sistema prigioniero della dittatura del denaro e di una economia che uccide. E se tutte le gazzette del mondo soffocano le sue parole nella globalizzazione dell’indifferenza, non è per un suo deficit comunicativo, ma per il vuoto etico che ammorba la vita di tutti.

ANGELO ONGER 15 dic 2016 14:03