Un anno per Amoris Laetitia
L'annuncio è stato dato ieri dal Papa nel corso dell'Angelus. Nel 2021 sarà presentato anche il documento del Vescovo sul capitolo 8 dell'esortazione apostolica

L’annuncio è stato dato da papa Francesco nel corso dell’Angelus di ieri. Nel 2021 prenderà il via un anno di riflessione sull’“Amoris laetitia”, in occasione del quinto anniversario di promulgazione dell’Esortazione apostolica che ricorrerà il 19 marzo 2021.
L’anno, che si concluderà il 26 giugno 2022, sarà un’opportunità per approfondire i contenuti del documento. “. Fin d’ora – sono state le parole del Papa – invito tutti ad aderire alle iniziative che verranno promosse nel corso dell’Anno e che saranno coordinate dal Dicastero per i Laici, la Famiglia e la Vita”.
Per le famiglie del mondo quest'anno rappresenterà dunque, nelle intenzioni del Papa, un cammino di approfondimento dei contenuti del Documento, frutto dei due Sinodi sulla famiglia svoltisi nel 2014 e nel 2015, siglato il 19 marzo e diffuso l'8 aprile 2016. Un Documento dedicato all’amore nella famiglia, come dice il Chirografo che l'accompagna, per "il bene di tutte le famiglie e di tutte le persone, giovani e anziane”.
Nel corso del 2021, poi, a livello diocesano sarà presentato anche l’approfondimento del vescovo Tremolada sul capitolo 8 della stessa esortazione apostolica, quello dedicato all’accompagnamento delle famiglia in difficoltà. Il documento proporrà la sintesi del lavoro di approfondimento a cui il Vescovo aveva chiamato, ancora nel corso del 2019, gli organismi di partecipazione e un’apposita commissione diocesana. L’avvento della pandemia, però, aveva fatto slittare la conclusione dei lavori e la presentazione del documento voluto da mons. Tremolada.

Non capisco cosa ci sia ancora da approfondire: ritornare alle liti, alle polemiche e alle dolorose divisioni già vissute? In realtà l’esortazione andrebbe spaccata in due, separando la parte più controversa, il capitolo 8, quello dell’accesso alla Comunione ai separati risposati, ma i casi sono due: o ci sarà annullamento del precedente matrimonio per accertamento di un “vizio”, oppure , in presenza di precedente matrimonio valido, permettere la Comunione ad adulteri sarà solo sacrilegio, una trasgressione al Comandamento di Dio “non commettere adulterio” mediante fumose e arbitrarie interpretazioni, essendo che Dio ha invece parlato molto chiaro e la Chiesa non può tradire per falsa Misericordia. Punto. Deve essere chiaro a tutti che NON è Dio che appartiene alla Chiesa che può permettersi di cambiare le regole, ma, al contrario, è la Chiesa che appartiene a Dio, e se Gli vuole essere fedele ne rispetta i Suoi comandi.