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Brescia
di REDAZIONE ONLINE 29 lug 2015 00:00

Brescia: sì del consiglio comunale alla variante Pgt

Il via libera al termine di una seduta dai toni a tratti caldissimi. Forza Italia e Lega "spostano" la battaglia in Regione per presunte illigittimità del piano

Con un voto giunto a notte inoltrata, il consiglio comunale di Brescia ha detto sì alla variante che "rimodella" il Pgt approvato nel 2012 dalla giunta Paroli.

Il testo, approvato al termine di una lunga seduta caratterizzata da passaggi duri e carichi di tensione tra maggioranza e opposizione, riduce rispetto al piano precedente del 50% il consumo del suolo, mette un limite al volume edificatorio (da 1,1 milione di metri quadrati a 650mila),introduce due nuovi plis (il parco delle cave di Buffalora e quello del Mella) e nel dettaglio conferma lo stadio a Mompiano e la realizzazione del palasport all'Eib.

Al termine del lungo confronto consigliare (che ha registrato i toni più duri nel corso del dibattito sulla variazione di bilancio) il sindaco Del Bono ha espresso la sua soddisfazione, perché la variante approvata permetterà di disegnare la città del futuro, con una vita ben più lunga rispetto alla durata della legislatura.

Dopo il sì del consiglio comunale, cittadini e associazioni avranno 60 giorni di tempo per presentare eventuali osservazioni al primo strumento urbanistico che, come ricordato dal sindaco, che dal Dopoguerra a oggi non prevede aumenti del consumo di suolo, ma lo riduce.

Nel frattempo la variante adottata sarà presentata in tutti i consigli di quartiere della città.

Entro il mese di febbraio del prossimo anno la Loggia procederà all'esame delle osservazioni giunte e procederà con le sue controdeduzioni e dovrà recepire i pareri obbligatori di Provincia e Regione, prima del ritorno in consiglio per l'approvazione definitiva della variante prevista, in assenza di intoppi, per marzo 2016.

Dopo il confronto-scontro nell'aula consigliare la minoranza, Lega e Forza Italia, hanno deciso di investire della questione la Regione, chiamata a dare il proprio ok, sostenendo l'illegittimità del documento per l'assenza della Vas (valutazione ambientale strategica) per le norme del piano e la parte della variante dedicata ai luoghi di culto, in particolare sul nodo moschee.
REDAZIONE ONLINE 29 lug 2015 00:00