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Brescia
di REDAZIONE ONLINE 27 gen 2016 00:00

Fare memoria: la Shoah vista con gli occhi delle donne

È stato presentato il programma della quinta edizione del Festival curato da Francesca Nodari

Parla al femminile la V edizione del Festival Fare memoria, il ciclo di incontri promosso dalla Fondazione Filosofi lungo l’Oglio e organizzato in collaborazione con il Master in Didattica della Shoah dell’Università Roma 3, con il patrocinio di Regione Lombardia, Provincia di Brescia, Consigliera di Parità di Brescia e con l’adesione del Prefetto di Brescia, presentato ieri, vigilia del Giorno della memoria.

Nato come costola dell’edizione estiva del Festival Filosofi Lungo l’Oglio, che da dieci anni chiama a raccolta le figure più eminenti del pensiero contemporaneo, il Festival Fare Memoria si prefigge l’obiettivo di indagare la Shoah da un punto di vista storico, filosofico, antropologico «per fare della memoria non una mera cerimonia pubblica, ma un imperativo e una questione che vanno presi, davvero, sul serio» – come spiega Francesca Nodari, direttore scientifico della Fondazione Filosofi lungo l’Oglio.

È a partire da queste premesse che la Fondazione Filosofi lungo l’Oglio – presieduta dalla stessa Nodari e con al suo interno un comitato scientifico così costituito: Ilario Bertoletti, Bernhard Casper, Piero Coda, David Meghnagi, Salvatore Natoli, Armando Savignano, Maria Rita Parsi, Amos Luzzatto – intende confermare la necessità del fare memoria per la coscienza collettiva, per le nuove generazioni, per le inevitabili sfide che pone l’ingresso nell’era della «post-memoria», quella in cui i testimoni oculari dell’orrore se ne stanno andando, ad uno ad uno, lasciando un imperativo, che suona quasi come una preghiera: «Non dimenticate».

Dopo le riflessioni, portate avanti nelle precedenti edizioni, sul “che cos’è?”, sul “perché?”, sui “volti e sui luoghi” e dunque sulla minaccia che è contenuta in quel “tra vecchio e nuovo antisemitismo”, l’edizione 2016 si sofferma quindi sul tema “Donne e Shoah” e sulla specificità del vissuto e del dolore delle donne in quelle condizioni di privazione totale, in quella prigionia fatta di fame, di freddo, di percosse, di umiliazioni, di notte in pieno giorno, di viaggi della morte dove il capolinea si chiamava lager.

“Vogliamo mettere al centro dell’attenzione il ruolo delle donne, troppo spesso trascurato, sottovalutato. Riportare in auge l’importanza della memorialistica della deportazione femminile. E intendiamo farlo avvalendoci sia dell’apporto di studiose di rango sia dando voce all’eccezionale testimonianza di figure di donne che sono riuscite a scampare al lager come Paola Vita Finzi ed Elena Ottoleghi mettendo in atto tutti gli escamotages possibili per sfuggire al pericolo sempre possibile della cattura o alla minaccia delle delazioni e di donne come le sorelle Tatiana e Andra Bucci che hanno visto l’inferno con i loro occhi e provato sulla loro pelle marchiata da quel numero indelebile – che peraltro ne rappresentava l’unica forma d’identità nei lager – l’orrore dei campi, degli esperimenti che in essi vi si conducevano, di migliaia di persone mandate alla camere a gas, di bambine come loro separate dalle madri, di neonati soppressi nel nascere, di messa in discussione della vita e di coloro che, in quanto generatrici della medesima, venivano private non solo di cibo, di indumenti, dell’amore dei propri cari, ma anche della loro stessa femminilità” – sottolinea Francesca Nodari.

Un ciclo tutto al femminile, dunque, che si articolerà in quattro incontri (tutti ad ingresso libero e con inizio previsto alle 20.45), in diverse località della provincia di Brescia – a testimonianza di una cultura radicata sul territorio – e che prenderà il via mercoledì 3 febbraio a Chiari (Salone Marchettiano, Via Ospedale Vecchio) con Anna Foa - studiosa di storia degli ebrei, figlia di Vittorio Foa e Lisetta Giua, convertita formalmente all'ebraismo in età adulta - che si interrogherà sul legame tra donne e Shoah e discorso di genere. Lunedì 8 febbraio l’appuntamento è a Rovato (Sala del pianoforte, Palazzo Municipale, via Lamarmora 7) con la scrittrice Paola Fargion che, partendo dal suo libro Diciotto passi (Rusconi, 2012) condurrà il pubblico in un viaggio nella memoria, alla ricerca dell’identità e del senso di appartenenza. Ospiti a Orzinuovi (Rocca San Giorgio, Piazza Garibaldi) mercoledì 10 febbraio, la professoressa Paola Vita Finzi, (1929), di famiglia ebraica ed ex rifugiata ed Elena Ottolenghi, (1932), bambina ai tempi della pubblicazione delle prime leggi razziali in Italia, che dialogheranno e porteranno la loro testimonianza, i loro ricordi, il loro pensiero. Venerdì 12 febbraio, a Flero (Teatro Comunale Le Muse, viale Aldo Moro 109/A) toccherà alle due sorelle Andra e Tatiana Bucci, testimoni oculari dell’orrore di Auschwitz e sopravvissute. Nel corso dell’incontro, che vuole essere innanzi tutto un tributo a queste due donne straordinarie, è previsto anche l’intervento del Professor David Meghnagi.

La kermesse si concluderà l’8 marzo con la celebrazione della quarta edizione della Giornata Europea dei Giusti – che ricorre il 6 marzo – nel Giardino dei Giusti inaugurato lo scorso anno all’interno del Parco Alcide De Gasperi di Orzinuovi (BS).
I nominativi dei Giusti verranno resi noti nei giorni immediatamente precedenti l’evento.

Il programma dettagliato, le informazioni sui singoli incontri e sui protagonisti dell’edizione 2016 sono disponibili sul sito: www.fondazionefilosofilungologlio.it
REDAZIONE ONLINE 27 gen 2016 00:00