lock forward back pause icon-master-sprites-04 volume grid-view list-view fb whatsapp tw gplus yt left right up down cloud sun
Brescia
di L. ZANARDINI 26 mar 2015 00:00

Girelli: intelligence e prevenzione per contrastare terrorismo e mafia

Gian Antonio Girelli, consigliere regionale e presidente anche della Commissione regionale antimafia, commenta le indagini dell'operazione Balkan: la Procura di Brescia ha smantellato una rete di "estremisti islamici" che operavano tra l'Italia e i Balcani

"Esprimo soddisfazione per l’operazione della procura di Brescia che dimostra le capacità degli inquirenti in quel lavoro di intelligence e prevenzione assolutamente necessari per contrastare in maniera efficace il pericolo di infiltrazioni terroristiche anche sul nostro territorio. È auspicabile che l’attenzione, già dimostrata con l’istituzione della Dia a Brescia, possa trovare ulteriore dimostrazione nel mettere in condizione le forze dell’ordine nell’avere risorse umane, mezzi e finanziamenti necessari per svolgere il loro compito". Con queste parole il consigliere regionale Gian Antonio Girelli, presidente anche della Commissione regionale antimafia, ha commentato l'esito dell'operazione Balkan.


Consigliere Girelli,gli inquirenti hanno raggiunto un risultato importante grazie a delle indagini partite nel 2012...

L’opera di lotta al terrorismo deve essere prima di tutto intesa come un’opera di intelligence e di prevenzione: bisogna capire dove il fenomeno si sta infiltrando. È un lavoro silenzioso, un lavoro che parte da lontano… bisogna poi presidiare anche i luoghi più sensibili. Gli inquirenti hanno dimostrato capacità di sinergia.


Queste operazioni servono anche a ribadire la presenza dello Stato…

Ci si muove in un campo non semplice, ma ci si muove. Accanto a questi contrasti, bisogna chiedersi come mai c’è la richiesta di adepti tra ragazzi di seconda generazione: in questo caso abbiamo a che fare con un ragazzo nato e cresciuto in Italia… E’ importante intessere un dialogo molto forte con gli immigrati di seconda e terza generazione, che devono sempre di più comprendere l’importanza dell’idea democratica di Stato. Fermezza e durezza, ma anche grande capacità di apertura e di dialogo.

L’intelligence e la prevenzione sono anche le due forme necessarie per contrastare in maniera efficace il fenomeno mafioso. Proprio ieri, a Roma, ha partecipato a un convegno alla Camera dove ha ricordato che la Lombardia è ai primi posti per i beni confiscati. Occorre favorire la cultura della legalità…

L’iniziativa era promossa dalla Commissione nazionale antimafia. Per la prima volta sono state chiamate le realtà regionali (sono cinque quelle che hanno attivato una commissione antimafia), perché illustrassero il loro lavoro. In quella sede abbiamo presentato una fotografia della situazione. La Lombardia, purtroppo, è ai primi posti e ospita un crescendo del fenomeno mafioso: l’ecomafia, le infiltrazioni nella sanità… Il convegno ha permesso anche di scambiare delle esperienze. Accanto al peggio della mafia, c’è anche il meglio dell’antimafia: ascoltare le esperienze delle Regioni storicamente colpite dalla mafia, penso sia una strada efficace per contrastare il fenomeno anche in Lombardia.
L. ZANARDINI 26 mar 2015 00:00