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Brescia
di ANDREA DI BIAGIO 24 feb 2015 00:00

Lo sguardo lungo di Paolo VI alla Winter School

Si tiene all’Università Cattolica di Brescia dal 26 al 28 febbraio la Winter School nazionale di alta formazione per i giovani del Mcl più qualificati, con la direzione scientifica ed organizzativa del Centro di Ateneo per la Dottrina sociale della Chiesa della stessa Università sul tema “Per una Chiesa in uscita. Frontiere aperte dal Beato Paolo VI nella prospettiva del nuovo umanesimo”

La beatificazione di Paolo VI fornisce l’occasione per riflettere, proprio nella sua terra natale, sul lascito di un Pontefice vissuto in tempi non meno difficili dei nostri, e non di rado frainteso. Tra le molteplici vie aperte da Papa Montini in direzione di quel “nuovo umanesimo radicato in Gesù Cristo”, che il prossimo Convegno della Chiesa italiana metterà a tema, sembra che un rilievo del tutto particolare debba essere riconosciuto al suo magistero sociale. Non a caso la Populorum progressio è stata definita da Benedetto XVI come “la Rerum novarum dei tempi moderni”: collocandosi nella prospettiva del rinnovato rapporto tra Chiesa e mondo contemporaneo, dischiusa dal Vaticano II e in particolare da Gaudium et spes, l’enciclica montiniana si interrogava sulla possibilità di un autentico sviluppo – “sviluppo di tutto l’uomo e di ogni uomo” - in un contesto in cui la questione sociale tendeva ormai a “globalizzarsi” diventando mondiale. La riflessione di Paolo VI tende così a saldarsi con quella dei Pontefici che gli sono succeduti e fornisce principi di riflessione, criteri di giudizio e direttive d’azione ancora preziosi, per evitare che la globalizzazione economica vada di pari passo con quella che papa Francesco chiama la “globalizzazione dell’indifferenza” verso i meno fortunati.

La Winter School intende esplorare alcuni aspetti della figura e dell’opera di Paolo VI, che hanno maggiormente contribuito ad innovare la tradizione del magistero sociale della Chiesa: l’accento posto sulla dimensione planetaria ormai assunta dalla questione sociale e sull’urgenza di uno sviluppo integrale di uomini e popoli; la sollecitudine per i temi della vita umana, della pace, delle relazioni internazionali e della salvaguardia del creato; l’interesse per l’arte, la cultura e la comunicazione, considerati come “luoghi” privilegiati di un dialogo sempre più serrato tra Chiesa e mondo contemporaneo.

Si potrà così toccare con mano come il Papa bresciano abbia anticipato non poche delle “novità” di pensiero e di azione che avrebbero caratterizzato l’opera dei suoi successori, preparando il terreno per quel dinamismo missionario cui, da ultimo, ci invita accoratamente lo stesso Papa Francesco con il Suo costante appello ad una Chiesa “in uscita”.

La scuola, della durata di tre giorni, si terrà in parte a Concesio all’Istituto Paolo VI ed in parte nella sede della Cattolica dove verrà aperta giovedì 26 dal vescovo Monari e dal. prof. Mario Taccolini. Sabato 28 a partire dalle ore 10 la tavola rotonda conclusiva, aperta a tutti, presso l’Aula magna di via Trieste 17. Si confrontano, coordinati da Evandro Botto, Lorenzo Ornaghi, Carlo Costalli (presidente nazionale Mcl), Andrea Tornielli, Luigi Pati, mons. Claudio Giuliodori (Assistente ecclesiastico generale dell’Università Cattolica).
ANDREA DI BIAGIO 24 feb 2015 00:00