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di LINDA BRESSANELLI 09 mag 2019 12:07

Premi e onorificenze in Valcamonica

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Il Comune di Breno ha consegnato ad Ugo Calzoni il Premio Minerva, una spilla d'oro per le numerose attività svolte in seno al comune negli ultimi anni. Mentre a Niardo è stato consegnato, come ogni anno, il Premio Sant'Obizio all'alpinista Lino Zani, amico del papa Santo Giovanni Paolo II

Il primo sabato di maggio è stato all’insegna delle onorificenze per due paesi della media Vallecamonica. Se a Breno al mattino è stato consegnato il Premio Minerva, nel pomeriggio, a Niardo, è tornato il Premio Sant’Obizio.
Nella sala consiliare del municipio brenese il sindaco Sandro Farisoglio e l’assessore Lucia Botticchio hanno convocato Ugo Calzoni. Camuno, 74 anni, tra i numerosi incarichi che ha ricoperto spicca quello di responsabile delle relazioni esterne del Gruppo Lucchini. Calzoni nell’ultimo lustro ha dimostrato attaccamento alla comunità brenese, come ha spiegato Farisoglio, realizzando importanti eventi e rispolverando una parte della storia di Breno che stava andando persa. Il riferimento è in particolare agli eventi recenti in cui Ugo Calzoni è stato, a diverso titolo, coinvolto a Breno: l'ideazione e la realizzazione dell'esposizione "La Dama svelata" nel 2018 e l'ideazione della mostra sulla famiglia Montiglio Taglierini nel 2019, oltre alla presidenza del premio letterario San Valentino per molte edizioni. Per lui una spilla in oro - che raffigura la statua acefala della dea rinvenuta a Breno - e una medaglia in bronzo, che riporta da un lato la statua della dea Minerva e dall’altro un imperatore romano. Questa era la prima edizione del Premio Minerva, istituito dal Comune di Breno per premiare quelle persone che, nell’arco del mandato quinquennale, hanno dato lustro al paese con iniziative culturali, sociali o di volontariato.
Il riconoscimento istituito da tempo dal Comune di Niardo invece va ogni anno a persone, istituzioni o enti che abbiano onorato, nei vari campi delle attività umane, i valori propri delle genti di montagna. Il Premio Sant’Obizio non poteva non andare quindi a una personalità come Lino Zani. “Alpinista illustre di fama internazionale, guida insigne e profondo conoscitore di ogni sentiero e di ogni vetta, la sua cordialità e la sua discrezione gli hanno fatto guadagnare la stima e l’amicizia di un Papa Santo: Giovanni Paolo II” si legge nella motivazione letta dal sindaco Carlo Sacristani al momento della consegna del Premio nella sede delle Guardie d’Onore di Sant’Obizio, patrono del paese che si festeggiava nel fine settimana. Autentica commozione quella mostrata da Lino Zani, che ha dichiarato di voler continuare a promuovere la montagna e a valorizzarla. Inevitabile il rimando alla sua amicizia con Papa Wojtyla e all’emozione di quel luglio di 35 anni fa, quando al Rifugio della Lobbia Alta, gestito dalla sua famiglia, fu ospite per la prima volta il pontefice polacco.

LINDA BRESSANELLI 09 mag 2019 12:07