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Verolanuova
di VITTORIO BERTONI 24 apr 2024 11:14

Qual è il futuro delle Rsa?

La popolazione italiana sta invecchiando. Il nostro Paese ha il triste primato di essere il primo più vecchio d'Europa e il secondo al mondo. Uno studio rivela che entro il 2030 la popolazione under 15 sarà largamente inferiore a quella over 60 ed entro il 2050 il mondo avrà oltre 2 miliardi di over 60. Gli effetti dell'invecchiamento si ripercuotono sulla società e investono le Rsa, le residenze sanitarie assistenziali che devono adeguare i propri servizi a bisogni in continuo cambiamento. Qual è dunque il futuro delle Rsa? Se ne è parlato a Verolanuova, nel corso di una conviviale organizzata dal Rotary Club Brescia Verola. Nell'introduzione, il vice presidente Nedo Brunelli ha illustrato le finalità dell'associazione fondata nel 1905 a Chicago da Paul Harris, soffermandosi sull'impegno nei confronti della diversità, equità e inclusione. “Al Rotary, siamo consapevoli che coltivare una cultura diversa, equa e inclusiva è essenziale per realizzare la nostra visione di un mondo in cui le persone si uniscono e agiscono per creare cambiamenti duraturi e fare meglio”.

La serata è entrata poi nel vivo con la relazione “La Rsa oggi: le misure dopo il Covid, la sostenibilità di una Onlus, cosa ha bisogno oggi l'ospite?”. “Le Rsa - afferma il direttore generale della Rsa Vismara-De Pretis di San Bassano, Marco Milesi – sono ancora poco conosciute. Sono purtroppo diventate famose con il Covid, che ha generato uno scossone senza precedenti. Ci ha messo alla prova e sono orgoglioso di poter affermare che le Rsa sono uscite vincitrici dimostrando una capacità reattiva senza precedenti”. Tutto ciò in un panorama che continua a cambiare, perchè i bisogni dell'ospite sono cambiati. “Qualche decennio fa - continua Milesi – si parlava di Casa di riposo, dove l'anziano per lo più andava a passare il suo tempo in compagnia. Da 20 anni a questa parte il grado di compromissione delle persone anziane è elevatissimo, oggi infatti si parla di Rsa, residenza sanitaria assistenziale dove curiamo le persone e non facciamo loro solo compagnia. È necessaria una presa in carico totale, ma le loro capacità residue devono essere valorizzate. L'approccio assistenziale riguarda la globalità della persona presa in carico: sia dal punto di vista sanitario, che sociale, ma anche personale. Oggi il modello di assistenza passa attraverso una personalizzazione dell'ospite. Domani ci sarà una nuova sfida, noi avremo altre esigenze diverse da quelle di oggi e chi gestisce la Rsa deve tener conto di questa evoluzione”. Come saranno le Rsa del futuro? “Anche il concetto di Rsa – spiega il titolare dello studio di architettura Arkapabi, Giorgio Palù – necessita di una revisione, di un ammodernamento e di un efficientamento. Si possono riconvertire anche strutture stratificate in modo che acquistino una visione unitaria dal punto di vista architettonico e di immagine e abbiano una loro anima, una loro riconoscibilità, creando una struttura moderna non solo dal punto di vista impiantistico e tecnologico, ma anche dal punto di vista concettuale e funzionale”. Largo impiego di spazi verdi, aree di passeggio e di condivisione, terrazzi fruibili, ambienti luminosi, ariosi e vetrati. “Le prossime Rsa 3.0 – conclude Palù – dovranno esprimere il più possibile serenità, facendo pensare ad un luogo dove la gente ci va e ci sta volentieri”.

VITTORIO BERTONI 24 apr 2024 11:14